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martedì 2 novembre 2010

Meglio il Ponte o la sicurezza?

 

 

L’Italia frana ovunque. Meglio il Ponte o la sicurezza?




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Ancora vittime di frana. Quante ce ne vorranno ancora per ridurre il rischio al livello minimo? Secondo una ricerca appena completata dal Cresme e dal Consiglio nazionale dei geologi i Comuni a elevato rischio sismico sono 3.069, per un’estensione di 140 mila chilometri quadrati, pari al 46 per cento del territorio italiano. In questi Comuni risiede il 40 per cento della popolazione.
Inoltre 6 milioni di persone abitano nei 29.500 chilometri quadrati del nostro territorio considerato a elevato rischio idrogeologico. E un milione e 260 mila edifici sono minacciati da frane e alluvioni ( di questi oltre 6 mila sono scuole, 531 ospedali). Tutto ciò ci è già costato caro: dal dopoguerra a oggi abbiamo speso 213 miliardi di euro per riparare le ferite del dissesto idrogeologico e dei terremoti.

Ora si potrebbe invertire la rotta e cominciare a investire per curare il territorio invece che per incerottarlo. Ma per mettere in sicurezza le aree a rischio ci vorrebbero 40 miliardi e i soldi per la prevenzione vengono progressivamente tagliati, mentre i fondi per rimediare ai danni continuano – di conseguenza – crescere. I Verdi e le associazioni ambientaliste propongono una ricetta semplice: spostare le risorse che il governo intende investire sul Ponte sullo Stretto indirizzandole alla difesa del territorio dal punto di vista idrogeologico utilizzando tecniche di rinaturalizzazione che oltretutto aumentano i posti di lavoro. Perché non farlo .....

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