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martedì 19 aprile 2011

Rinnovabili , il decreto Romani BLOCCA LA RIPRESA



Energie Alternative


Rinnovabili: il decreto Romani e un futuro incerto


È stato approvato in questi giorni il decreto Romani sulle rinnovabili che, modificando la disciplina degli incentivi fiscali, ha creato scompiglio e incertezza nel settore del fotovoltaico. Il timore è che, in seguito a questa stretta legislativa, la svolta energetica che si stava lentamente avviando subisca sul nascere una battuta d’arresto fatale.




Ue, sindacati e associazioni contro il decreto 'Ammazza rinnovabili'


Da Guenther Oettinger, Commissario Europeo per l'Energia, arriva una 'bacchettata' al nostro ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani per il decreto ribattezzato 'ammazza rinnovabili', approvato poco più di un mese fa da Palazzo Chigi e riguardante in particolare gli incentivi per il solare fotovoltaico.
Nella lettera di Oettinger a Romani, il commissario Ue esprime la sua preoccupazione rispetto alla politica italiana sull'energia rinnovabile dal momento che le modifiche alla disciplina degli incentivi - che direttamente o indirettamente compromettono investimenti in corso - destano serie perplessità tra gli investitori nazionali e internazionali.
Da Bruxelles, dunque, la richiesta al Governo italiano di creare al più presto possibile “un quadro interno d'incentivazione chiaro, stabile e prevedibile” al fine di assicurare “lo sviluppo delle rinnovabili, senza correre il rischio che i necessari investimenti privati siano rimandati e diventino più costosi”. Oettinger conclude la sua lettera invitando il ministro Romani ad essere “particolarmente cauto nel considerare misure che possano avere ripercussioni sugli investimenti già effettuati”.
La 'tirata d'orecchie' del commissario europeo al ministro dello Sviluppo Economico italiano anticipa di qualche giorno lo sciopero nazionale dei lavoratori dell’intero comparto del fotovoltaico che si terrà domani e la manifestazione indetta nel pomeriggio dall'associazione 'Sos Rinnovabili', alla quale hanno già aderito Legambiente, Wwf, Greenpeace, Italia dei valori e i Verdi.
Proprio nel giorno in cui il sistema degli incentivi al fotovoltaico del Quarto Conto Energia sarà discusso nel corso della Conferenza Stato-Regioni, i sindacati organizzano la manifestazione a Roma davanti al Ministero dello Sviluppo Economico (in via Molise, ore 11) per gridare ai rappresentanti dell'esecutivo “non spegnete il sole”.
“Il decreto sulle energie rinnovabili del 3 marzo scorso – scrivono Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil Nazionali - ha avuto un solo effetto: ha bloccato l’intera filiera del Fotovoltaico in Italia. Da allora sono stati ridimensionati i piani di investimenti e in molti casi, annunciati processi di delocalizzazione e avviato il ricorso ad ammortizzatori sociali. Per dare una prospettiva di sviluppo equilibrato ad un settore strategico per il paese, il decreto va radicalmente modificato”.
A.P.


MI STAVO INFORMANDO PER METTERLI SUL TETTO DEL MIO PALAZZO ,  I CONDOMINI ACCONSENTIVANO ED ORA IL GOVERNO BLOCCA TUTTO , MA SONO IMPAZZITI , L' UNICO SETTORE IN ESPANSIONE ,,,,

DANDO LAVORO , ABBASSANDO L'INQUINAMENTO ,
 MA KI LI HA MESSI 
 QUESTI INCAPACI AL GOVERNO

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2 commenti:

  1. Non siete completi nel dare le informazioni. Il settore del fotovoltaico andava per forza regolamemntato a fronte di incentivi al di sopra del 50% della media europea. Tale meccanismo all'italiana ha dato il via a un vero accapparramento selvaggio di terreni agricoli da parte di società non affatto interessate alla produzione di energia pulita ma solo al profitto costutito dai contributi finanziari pubblici. Il che ha detrminato in assenza di una regolamentazione chiara e univoca sul settore a fenomeni di deturpamento indegno del nostro paesaggio rurale. L'aspetto dei nostri territori è cambiato in maniera irrimediabile e ha tolto alle generazioni future la possibilità di veder tutelato il loro diritto al Paesaggio. Povera Italia come è ridotta: mari di specchi neri e pale incombenti su paesi culturalmente rilevanti. Si alle rinnovabili ma non diventiamo talebani nel sostenere ad oltranza un settore che invece aveva e ancora molto bisogno di regolamentazione. I contadini coltiveranno i loro prodotti di pregio sui tetti dato terreni fertili sono stati sotratti indegnamente i spesso in maniera ingiustificata all'agricoltura. Non siate superficiali per favore!!

    RispondiElimina
  2. SI HA RAGIONE , ABBIAMO KIESTO INFO A VARI INSTALLATORI , I QUALI DIKIARANO KE CON GLI ULTIMI INCENTIVI SI E' VERIFICATO UN FORTE INVESTIMENTO DALL' ESTERO ( STRANO COSA KE IN ITALIA NON VUOLE INVESTIRE NESSUNO ) , PROVOCANDO UN ESUBERO DI RIKIESTE ED I FONDI SONO FINITI SUBITO .
    OCCORRE FARE UNA RIFORMA RISPETTO AGLI INCENTIVI .

    RispondiElimina

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