È un po’ come quando, alla terza settimana del mese, i soldi sono già finiti: trovare il modo di arrivare al traguardo, di stringere la cinghia per qualche giorno ancora, può diventare un esercizio molto difficile. C’è il rischio di dover fare debiti; e i debiti, presto o tardi, si pagano.

Ecco, l’Earth Overshoot Day è proprio questo: un giorno, nell’arco dell’anno, in cui il bilancio tra le risorse che il Pianeta ci mette a disposizione e la nostra capacità di consumo delle stesse entra in rosso.
Se confrontiamo la capacità del Pianeta di rigenerarsi, con l’“impronta ecologica” delle nostre attività, scopriamo quanto effettivamente possiamo consumare delle risorse che la Terra ci offre. Scopriamo un limite, in altre parole: che è una soglia ultima, alla quale avvicinarsi è pericoloso e il cui sorpasso è potenzialmente disastroso.
Questa soglia viene calcolata ogni anno dal Global Footprint Network. E le cose, da quando questo tipo di analisi viene realizzata, vanno di male in peggio. Nel 1987, l’Earth Overshoot Day anticipava di una decina di giorni la fine dell’anno. Nel 2011 scade oggi, il 27 settembre, con ben tre mesi d’anticipo. Per stare alla metafora iniziale: come una famiglia il cui bilancio non va bene e in cui il portafogli, tempo fa, si svuotava verso il 28 o il 29 del mese.... E oggi si svuota molto prima!
Siamo in debito con il nostro Pianeta. Con i nostri mari, le nostre terre, con le risorse del sottosuolo, con l’aria che respiriamo e l’acqua che beviamo. Consumiamo troppo, più di quanto possiamo permetterci; consumiamo male e in maniera iniqua. Stiamo facendo un pessimo uso di ciò che la Natura ci ha donato. E stiamo facendo troppo poco per cambiare rotta.
C’è un fattore che più di altri, forse, ci deve preoccupare. È quello dei cambiamenti climatici: il nostro impatto sul clima rischia di moltiplicare esponenzialmente il nostro debito con la Terra. Sempre meno risorse, sempre più catastrofi, in un mondo dove l’umanità continua a crescere.
La sfida parte da qui, e non è troppo tardi per raccoglierla. Cominciamo col dare vita a un sistema energetico che sia per tutti e non per pochi, che non determini inquinamento, sfruttamento, conflitti. Cominciamo con una Energy [R]evolution. Lo dobbiamo a noi, ai nostri figli, al nostro Pianeta. Cominciamo ora.



Andrea Boraschi
Campaigner Energia e Clima