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giovedì 10 gennaio 2013

Caccia: Italia 113 vittime in soli 46 giorni


113 vittime, di cui 25 morti e 88 feriti, in 46 giorni: questo non è un bollettino di guerra, ma il numero delle vittime della caccia in Italia. Cifre impressionanti, se pensiamo che non si tratta di un dato annuale, ma riferito solo all’ultima stagione venatoria 2012-2013 iniziata nel settembre scorso. I dati sono stati resi noti, in questi giorni, dall’”Associazione Vittime della Caccia”.
L’arco temporale analizzato nel Dossier AVC va dal 1 settembre al 25 dicembre 2012, ma i giorni di caccia effettivi all’interno di questo periodo non sono 116, bensì 46, se si considera il fatto che i giorni previsti dai calendari venatori sono 5 a settimana e, di questi, in genere, solo 3 sono fruibili a scelta del cacciatore.
Da settembre a Natale, quindi, in soli 46 giorni effettivi di stagione venatoria, le vittime in Italia sono già state 113 (25 i morti e 88 i feriti) e sono così suddivise:
- 87 vittime tra gli stessi cacciatori – di cui 18 morti e 69 feriti;
- 26 vittime tra la gente comune – di cui 7 morti e 19 feriti, ma tra questi ultimi si contano addirittura 9 i minori vittime di caccia: 5 morti e 4 feriti.
Su 25 morti a causa di armi da caccia durante la stagione venatoria 2012-2013, ben 5 (cioè il 20%) sono minorenni. In Italia l’esercizio della caccia è vietato ai minori di 18 anni, ma – di fatto – non esiste alcuna norma a tutela dei bambini che vengono condotti a caccia da genitori o parenti. Ecco perché non mancano, ogni anno, casi di bambini feriti o uccisi dalle stesse armi utilizzate dai cacciatori, sia mentre i minori accompagnano gli adulti nelle battute, sia a causa dell’omessa custodia di armi da caccia .
Va precisato che i dati resi noti dall’AVC escludono tutti i casi di vittime dovute a cadute, infarti o incidenti di altra natura che non siano le armi da caccia. Sono, inoltre, esclusi dal conteggio tutti casi di suicidio con armi da caccia – salvo se trattasi di minori d’età. Al contrario delle statistiche diffuse da molte associazioni venatorie, che risultano sensibilmente inferiori, i dati AVC annoverano tra le vittime anche la gente comune, cioè anche chi non possiede un regolare porto d’armi uso caccia.


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1 commento:

  1. Anche io ho letto questi dati, avevo riflettuto a riguardo durante le feste.
    La smania dell'uomo di distruggere e di ammazzare si sta ritorcendo su di lui.
    Trovo sia crudele uccidere per divertimento degli animali; andrebbe vietata la caccia, anche in vista di questi dati.

    RispondiElimina

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