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lunedì 11 marzo 2013

Cani dei coloni contro i palestinesi






L'accusa del parlamentare palestinese alla Knesset, Ahmed Tibi: i coloni stanno addestrando cani per aggredire i palestinesi nei Territori.

 Betlemme, 11 marzo 2013, Nena News - Coloni israeliani addestrano i cani ad attaccare i palestinesi. Lo rivela il parlamentare palestinese alla Knesset, Ahmed Tibi, che si è detto in possesso di un video nel quale si vede un'unità speciale di cani addestrati dai coloni ad aggredire palestinesi se gridano "Allah u-Akbar" (Dio è grande).

Tibi aveva già reso noto in passato dell'esistenza di un'unità cinofila addestrata dai soldati dell'esercito israeliano e da utilizzare durante le manifestazioni nei Territori Occupati. All'epoca, nel 2010, l'IDF smentì le accuse affermando che i cani erano utilizzati soltanto per individuare eventuali nemici e non per praticare violenze contro civili.

Stavolta, però, si tratterebbe di un'ulteriore "militarizzazione" dei coloni israeliani, già autorizzati a possedere e usare armi da fuoco contro la popolazione palestinese.

"Pratiche razziste e contrarie alla legge internazionale", le ha definite Tibi parlando con la stampa. Non si tratterebbe di una novità. Sono numerosi i video che circolano in internet e mostrano attacchi simili condotti da soldati israeliani utilizzando cani. Due esempi: il video che mostra un'anziana donna del villaggio di Ubbediya, a Betlemme, aggredita dai cani dell'IDF, e quello che mostra l'aggressione contro un manifestante a Kufer Qaddum. Nena News

 http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=54749&typeb=0&I-cani-dei-coloni-contro-i-palestinesi

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sabato 9 marzo 2013

Massacro di delfini a Taiji, Giappone


Unisciti ai Guardiani della Baia e aiutaci a fermare l’insensato massacro di delfini a Taiji, Giappone!

***Watch our livestream from the Front Lines***
Ogni anno, in Giappone, viene messo in atto il massacro di 20.000 delfini, focene e piccoli cetacei. A partire dal 1° settembre , fino all'incirca a marzo dell’anno successivo, i pescatori radunano intere famiglie di piccoli cetacei in baie poco profonde e li colpiscono senza alcuna pietà fino a farli morire affogati.
Questo annuale massacro di delfini era praticamente sconosciuto fino al 2003, quando Sea Shepherd ha diffuso a livello mondiale un video girato in segretezza e contributi fotografici sulla famigerata “Baia” maledetta, in un villaggio chiamato Taiji. A partire dal 2010 fino ad oggi Sea Shepherd ha garantito una continua presenza di volontari per monitorare la situazione alla Baia. Sono i Guardiani della Baia.
Con il tuo aiuto,  continueremo ad esercitare pressione sul Giappone, per porre fine a questo crudele e distruttivo massacro di delfini. Dato che siamo pieni di passione, dediti ed impegnati, anche se ci vorrà del tempo, alla fine la nostra determinazione vincerà per la causa dei delfini a Taiji. Vi invitiamo a visitare questa pagina e a sostenere i nostri sforzi!

Diamo voce ai delfini

Opponiamoci ai crimini e alle illegalità del governo giapponese ai danni dei nostri oceani
Commentario di Scott West, Direttore dell'Intelligence e delle Investigazioni
A pod of Pan-tropical spotted dolphins attempt to escape the killing CoveUn branco di stenelle maculate pantropicali
tenta di fuggire dalla baia della morte
Foto: Sea Shepherd
Non dovrebbe essere una sorpresa che il governo del Giappone abbia paura della verità. Pochi governi al mondo, sempre che ve ne siano, sarebbero completamente aperti alla verità o alla sua condivisione, ma il disprezzo del Giappone per la verità è un caso a sé. La cosa particolarmente inquietante è che il Giappone sostiene di avere un governo aperto e democratico.
I giornalisti giapponesi hanno finto sorpresa nell'udire queste dichiarazioni che ho reso quando eravamo dietro le linee della polizia ed i teloni, mentre gli addestratori ed i macellai di delfini di Taiji facevano i loro sporchi affari. I media giapponesi vengono spesso usati come strumenti del potere governativo e la maggior parte dei cittadini giapponesi accetta la rappresentazione data dai media sui vari argomenti come una verità. Per fortuna tutto questo sta cambiando e alcuni cittadini giapponesi stanno cominciando a guardare attraverso la censura dei media e le campagne pubblicitarie, in particolare a seguito del disastro di Fukushima.
Le bugie del governo giapponese sull'entità delle fughe di radiazioni sono ora evidenti al popolo del Giappone, così come al resto del mondo. Marinai americani hanno fatto causa all'ente per l'energia giapponese per l'esposizione alle radiazioni, causata dalla false informazioni promulgate dal governo giapponese. Questo governo ha dissipato milioni di dollari che avrebbero dovuto aiutare i cittadini vittime del terremoto e dello tsunami. Adesso il Giappone si sta nascondendo dietro la sua affermazione che la vita umana non deve essere messa in pericolo e sta manipolando la Corte del Nono Distretto degli Stati Uniti. Dov'era la loro preoccupazione per la tutela della vita umana dopo Fukushima?
Sono molto bravi a pronunciare verità parziali e menzogne. Le navi giapponesi hanno violato la moratoria sulla caccia commerciale alle balene per anni e continuano a violare l'ordine del tribunale australiano di cessare le attività di baleneria nel Santuario Antartico dei Cetacei. La più grande menzogna di tutte è, ovviamente, l'affermazione del Giappone secondo cui loro caccia sarebbe a fini di ricerca scientifica.
Il Giappone accusa Sea Shepherd di mettere in pericolo vite umane ma rimane il fatto che, in oltre 35 anni di attività, non abbiamo mai ferito nessuno ed i balenieri non sono mai stati in grado di dimostrare eventuali lamentele o produrre certificazioni mediche di lesioni. I balenieri giapponesi hanno, invece, ferito e messo in pericolo il nostro equipaggio, così come provocano morte e ferite sulle proprie navi, a causa delle loro stesse azioni. Eppure è Sea Shepherd che, su richiesta del Giappone, deve fare un passo indietro e obbedire all'ingiunzione della Corte del Nono Distretto.
Anche altri governi sono stati manipolati dal Giappone. Nel caso in questione il governo del Costa Rica, il quale ha richiesto il mandato di arresto contro il Capitano Watson eseguito dalla Germania lo scorso anno. Sulla base di verità parziali e menzogne, fornite da un prigioniero colluso, il Giappone ha emesso i suoi mandati contro il Capitano e li ha usati per tentare di manipolare la Germania, al fine di estradare il Capitano Watson in Giappone. Per fortuna, il Capitano ha vanificato il loro complotto.
Il disprezzo per la verità è evidente anche a Taiji, dove assistiamo ai patetici tentativi degli addestratori e dei macellai di mammiferi marini di nascondersi dietro i teloni e le linee della polizia. Sappiamo tutti cosa succede dietro quei teloni e quelle protezioni. Vediamo un branco di delfini spietatamente guidati nella Baia e poi non li rivedremo mai più vivi. Non importa quanti teloni innalzino o quanta polizia dispieghino, il mondo sa che i delfini a Taiji vengono catturati nel sangue e nella morte. I delfini di Taiji vengono spediti in tutto il mondo, per offrire intrattenimento nei parchi marini e per i programmi di nuoto con i delfini.
Ai veterani dei Guardiani della Baia è adesso negato l'ingresso in Giappone. Naturalmente una nazione ha il diritto di sovranità sui propri confini, ma tenere fuori persone che non hanno commesso nessun crimine e la cui unica "colpa" è aver testimoniato e documentato la verità del piccolo sporco segreto di Taiji è vergognoso. Dobbiamo essere orgogliosi di questi dinieghi, perché quando una nazione "civile" arriva a questi estremi per nascondere la verità, significa che la verità è pericolosa.
Tutte queste azioni stanno catalizzando l'attenzione del mondo sulle pratiche illegali e barbare dei balenieri giapponesi e degli assassini di delfini. Coloro che precedentemente erano rimasti passivi hanno adesso deciso di attivarsi e coloro che erano già attivi sono adesso ancora più impegnati. Attualmente abbiamo il maggior numero di volontari, tra i Guardiani della Baia, mai raggiunto in questa terza stagione della campagna. Abbiamo più navi e più membri di equipaggio di sempre, in attesa dell'arrivo della flotta baleniera giapponese illegale in Antartide. Mentre il governo del Giappone sparge bugie, il numero delle persone contrarie alle sue azioni aumenta, così come il disonore che ricade sul Paese e sui cittadini.
Questa è la vostra occasione per lottare per ciò in cui credete, attraverso l'esternazione del vostro disprezzo per le pratiche assassine e manipolative del Giappone. Come comunità mondiale abbiamo il dovere e la responsabilità di lottare contro l'ingiustizia e di parlare per chi non ha voce. Unitevi ai Guardiani della Baia di Taiji nel mese di febbraio. Questo dovrebbe essere l'ultimo mese della stagione di caccia, ma è possibile che prosegua fino a marzo. Sovrastiamoli con la nostra manifestazione di opposizione alle loro attività illegali e disumane. Per ogni veterano dei Guardiani della Baia cui è negato l'ingresso, faremo arrivare altri cinque Guardiani della Baia!
Questa è una frase pronunciata da un futuro Guardiano della Baia, in arrivo a Taiji nel mese di febbraio:
"Io ed il mio compagno abbiamo deciso di passare dalla 'lista dei sostenitori finanziari' alla 'lista dei personalmente impegnati' dopo l'arresto di Paul. Da quel fondamentale momento del "oh no, tu non l'hai fatto", siamo passati da sostenitori ad attivisti 'oltraggiati'... Quando abbiamo visto il Giappone cercare di eliminare in quel modo Paul dai giochi, abbiamo capito che le persone fisiche sono altrettanto importanti, se non di più, del sostegno finanziario per il movimento".
Se ritenete le tattiche illegali giapponesi disonorevoli e desiderate unirvi direttamente ai nostri sforzi per porre fine al massacro della vita nei nostri oceani, scrivete a coveguardian@seashepherd.org per sottoporre la vostra richiesta di arruolamento, fate le valigie ed entrate in azione per i delfini, per gli oceani, per la vita.


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Arpioni delle moderne navi baleniere



 Nel caso in cui non ne foste a conoscenza, gli arpioni delle moderne navi baleniere sono dotati di una punta esplosiva. Questo provoca un grave trauma e un dolore insopportabile per l'animale. Poi,nella lotta per liberasi viene ripetutamente colpito con proiettiti ad alta pressione. A volte una balena può continuare a lottare per diverse ore, tenendo pallottola dopo pallottola dopo pallottola prima di soccombere alla morte. Mettere fine a questa barbarie è ciò che spinge i volontari di Sea Shepherd Conservation Society, ed è il motivo per cui mettere la propria vita a rischio nel Santuario delle Balene dell'Oceano.


Proteggere le grandi balenottere azzurre in California

Commentario di Marnie Gaede, Direttore e Vice Presidente
Recentemente ho sentito parlare dei grandi sforzi per proteggere le popolazioni di balenottere azzurre, ed altri magnifici cetacei, minacciate dal pericolo di essere colpite dalle petroliere, dalle navi da carico e dalle navi da crociera lungo la costa della California. Le rotte migratorie di queste balene coincidono con una delle rotte di trasporto più trafficate al mondo che arriva fino ai porti di Los Angeles e Long Beach. Queste navi trasportano tonnellate di persone e merci attraverso gli habitat critici per l’alimentazione dei cetacei durante la loro migrazione. Sempre più balene ogni anno vengono uccise o fatte a pezzi dalle grandi eliche delle navi.
L’industria dei trasporti marittimi ritiene che sarebbe economicamente troppo gravoso spostare le rotte di transito lontano dalle zone di alimentazione delle balene. Gli sforzi dei volontari sono risultati inefficaci, e le navi continuano ad uccidere balene. La Guardia Costiera degli Stati Uniti ha riconosciuto la necessità di spostare le rotte di navigazione per proteggere le balene in uno studio sull’Accesso ai Porti del 2011 (Port Access Study), ma la Marina militare statunitense si è opposta al passaggio attraverso le acque della Base Aeronavale di Point Mugu, anche se le petroliere navigano regolarmente in quella zona.
La Great Whale Conservancy sta chiedendo al governo degli Stati Uniti di proteggere le balenottere azzurre dalla minaccia dell’estinzione. Gli urti con le navi sono letali allo stesso modo degli arpioni, ed il numero di balenottere azzurre continua a diminuire. Ulteriori perdite e la riduzione della biodiversità della specie costituirebbero una vera tragedia. Un problema simile è già stato affrontato nel caso della balena franca nordatlantica e, grazie agli interventi sulle rotte dei transiti e sulla velocità di navigazione messi in atto, si stanno salvando delle vite.
Si tratta di una questione urgente e spero che i miei colleghi di Sea Shepherd Conservation Society siano pronti a firmare un importante petizione che chiede alla NOAA, al Consiglio della Casa Bianca sulla responsabilità ambientale (White House Council on Environmental Quality), al Comando della Guardia Costiera e al Segretario della Marina di stabilire le rotte per la navigazione commerciale attraverso le acque della Base Aeronavale di Point Mugu, per proteggere le balenottere azzurre dall'estinzione e tutte le specie di balene migranti da una prevedibile morte causata dagli impatti con le navi.
Vi invito a visitare il sito della Great Whale Conservancy, a guardare il video sugli incidenti tra balene e navi e a firmare la petizione, per contribuire a far spostare le rotte di navigazione più lontano dalla costa della California e dalle aree di criticità per l’alimentazione delle balene.


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