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martedì 24 settembre 2013

SALVA L'ARTICO E LIBERA I NOSTRI ATTIVISTI Greenpeace


L'Arctic Sunrise è arrivata vicino Murmansk. Questa è la prima foto dei nostri attivisti da quando giovedì scorso la Guardia Costiera russa ha abbordato la nave. Non siamo tranquilli, la situazione è ancora poco chiara. Perchè le autorità russe stanno tenendo in fermo l'Arctic? Di cosa verranno accusati Cristian e il resto dell'equipaggio? Liberateli subito!

Chiedilo anche tu all'ambasciata russa su
http://www.greenpeace.org/italy/it/libera-i-nostri-attivisti/
Invia un'email all'ambasciata russa in Italia e chiedi di liberare i nostri attivisti e di fermare le trivelle.
SALVA L'ARTICO, LIBERA I NOSTRI ATTIVISTI

La mattina del 18 settembre due attivisti Greenpeace sono stati arrestati mentre protestavano contro le trivellazioni petrolifere sulla Prirazlomnaya, una piattaforma di estrazione della Gazprom nel mare di Pechora, al largo delle coste russe. Sono stati trattenuti tutta la notte a bordo di un'imbarcazione della Guardia Costiera russa, senza poter chiamare i propri avvocati.

Ieri la Guardia costiera russa ha illegalmente abbordato la nave Arctic Sunrise di Greenpeace International, che si trovava in acque internazionali, arrestando altri 25 attivisti.

Chiediamo che tutti gli attivisti trattenuti vengano immediatamente rilasciati, che la Guardia Costiera abbandoni l'Arctic Sunrise e che vengano interrotte le trivellazioni petrolifere nell'Artico.
http://www.greenpeace.org/italy/it/libera-i-nostri-attivisti/
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sabato 21 settembre 2013

Fukushima, pericolo per l' umanità




Il mondo rimuove le vere proporzioni della catastrofe di Fukushima, ancora in corso.
 Nulla è davvero sotto controllo e l'umanità è in pericolo. Ecco perché. 


Il vero problema. 

Il fatto che i reattori di Fukushima abbiano avuto perdite di enormi quantità di acqua radioattiva già sin dal terremoto del 2011 è certamente degno di nota. Così come lo sono i seguenti fatti:
    La Tepco non sa come fermare le perdite.
    Gli scienziati non hanno alcuna idea di come siano messi i nuclei dei reattori nucleari.
    Le radiazioni potrebbero colpire la Corea, la Cina e la costa occidentale del Nord America in modo piuttosto pesante.
Ma il vero problema è che gli idioti che hanno causato questo pasticcio stanno probabilmente per causare un problema molto più grande.
In particolare, la più grande minaccia a breve termine per l'umanitàproviene dai bacini del combustibile di Fukushima.
Se uno dei bacini crollasse o si incendiasse, questo potrebbe avere gravi effetti negativi non solo sul Giappone... ma sul resto del mondo, compresi gli Stati Uniti. In effetti, un senatore lo ha definito come un problema di sicurezza nazionale per gli USA:
    «Le radiazioni causate dai guasti dei bacini di combustibile esaurito in caso di un altro sisma potrebbero raggiungere la West Coast in pochi giorni. Il che fa sì assolutamente che il contenimento sicuro e la protezione di questo combustibile esaurito sia un problema di sicurezza per gli Stati Uniti.» 
L'esperto nucleare Arnie Gundersen e il medico Helen Caldicott hanno entrambi affermato che la gente dovrebbe evacuare l'Emisfero Settentrionale del pianeta, se una delle piscine di stoccaggio del combustibile di Fukushima dovesse collassare. Gundersen ha dichiarato:
    «Spostarsi a sud dell'equatore, se questo dovesse mai succedere, ritengo che sia la lezione che ne ricaviamo».


L'ex consulente dell'ONU Akio Matsumura definisce la rimozione dei materiali radioattivi dai bacini del combustibile di Fukushima "una questione di sopravvivenza umana".
Pertanto, la posta in gioco dello smantellamento dei bacini del combustibile è piùttosto elevata.
Ma in 2 mesi, la Tepco - ossia i babbei che hanno causato l'incidente - stanno per iniziare a condurre questa difficilissima operazione per conto proprio.
Il New York Times riferisce:
    «Migliaia di lavoratori e una piccola flotta di gru stanno preparandosi per uno degli ultimi sforzi volti a evitare un disastro ambientale ancora più profondo, che ha già reso la Cina e gli altri paesi vicini sempre più preoccupati: si tratta della rimozione delle barre di combustibile esaurito dall'edificio del reattore n. 4 danneggiato e il loro stoccaggio in un posto più sicuro». 
Il Telegraph osserva:
    «Tom Snitch, un anziano professore presso l'Università del Maryland che vanta oltre 30 anni di esperienza in questioni nucleari, ha affermato che "[i funzionari giapponesi] hanno bisogno di affrontare i veri problemi, le barre di combustibile esaurito presso l'Unità 4 e i recipienti a pressione che perdono materiale". E ha aggiunto che"c'è stato troppo lavoro per pulire le pareti e nei condotti dei reattori che è stato fatto solo pur di fare qualcosa .... Questa è invece una questione cruciale di portata globale e il Giappone deve fare molto di più"».
Il Japan Times scrive:
    «Nel mese di novembre , Tepco prevede di iniziare la delicata operazione di rimozione del combustibile esaurito dei reattori numero 4 [con] radiazioni equivalenti a 14.000 volte la quantità rilasciata dalla bomba atomica di Hiroshima. .... Rimane vulnerabile a eventuali ulteriori shock , ed è anche a rischio di liquefazione del suolo. Rimuovere il suo combustibile esaurito, che contiene plutonio micidiale, è un compito urgente .... Le conseguenze potrebbero essere di gran lunga più gravi di qualsiasi incidente nucleare che il mondo abbia mai visto. Se una barra di combustibile cadesse, si rompesse o si impigliasse mentre viene rimossa, i possibili peggiori scenari includono una grande esplosione, una fusione nel bacino, o un grande incendio. Ognuna di queste situazioni potrebbe portare a massicci rilasci di radionuclidi mortali nell'atmosfera, mettendo gran parte del Giappone - compresi Tokyo e Yokohama - e anche i paesi vicini in grave rischio.» 
La CNBC sottolinea:
    «La fuga radioattiva della centrale nucleare giapponese di Fukushima è tutt'altro che sotto controllo e potrebbe finire molto peggio, come mette in guardia un esperto di energia nucleare, che compila il "World Nuclear Industry Status Report" (Rapporto sulla situazione dell'industria nucleare mondiale, NdT) su base annuale.
    ***
    Il grande pericolo - così come è stato identificato dalla commissione per l'energia atomica del Giappone - è nel fatto che si possa perdere l'acqua in uno dei bacini del combustibile esaurito e che si causi un incendio di tale combustibile.» 
La CNN riferisce:
    [Mycle Schneider, consulente nucleare:] «La situazione potrebbe finire molto peggio ancora. Un enorme incendio del combustibile esaurito probabilmente farebbe apparire poca cosa le attuali dimensioni della catastrofe e potrebbe superare le emissioni di radioattività di Chernobyl di decine di volte. In primo luogo, le pareti della piscina potrebbero avere perdite al di là della capacità di fornire acqua di raffreddamento, o un edificio del reattore potrebbe crollare in seguito una delle centinaia di scosse di assestamento. Poi, il rivestimento del combustibile potrebbe incendiarsi spontaneamente emettendo il suo intero accumulo radioattivo.» 
L'agenzia Reuters osserva:
    «L'operatore della centrale nucleare giapponese lesionata di Fukushima si prepara a rimuovere 400 tonnellate di combustibile esaurito altamente irradiato da un edificio del reattore danneggiato, un'operazione pericolosa che non è mai stata tentata prima su questa scala.
Si tratta di contenere radiazioni equivalenti a 14.000 volte la quantità rilasciata durante l'attacco con la bomba atomica su Hiroshima di 68 anni fa, oltre 1.300 gruppi di barre di combustibile usato compattate insieme hanno bisogno di essere rimosse da un edificio che è vulnerabile al crollo, qualora un altro grande terremoto colpisse l'area.
    La Tokyo Electric Power Co (Tepco) è già impegnata in una battaglia persa per fermare l'acqua radioattiva che trabocca da un'altra parte della struttura, e gli esperti mettono in dubbio che sia in grado di asportare con successo tutti i materiali compattati.
    "Stanno per avere difficoltà nella rimozione di un numero significativo delle barre", ha dichiarato Arnie Gundersen, un ingegnere nucleare di grande esperienza statunitense nonché direttore di Fairewinds Energy Education, che ha a lungo costruito assemblaggi per il combustibile.
    L'operazione, a cominciare da novembre presso il reattore numero 4 della centrale, è piena di pericoli, compresa la possibilità di un grande rilascio di radiazioni se si rompe un assemblaggio di combustibile, o se rimane incastrato o si avvicina troppo a un fascio adiacente, hanno affermato Gundersen e altri esperti nucleari.
Tutto ciò potrebbe portare a un disastro peggiore della crisi nucleare di marzo 2011 presso l'impianto di Fukushima, il più grave al mondo accaduto dopo quello di Chernobyl nel 1986.
    Nessuno sa quanto male potrebbero andare le cose, ma i consulenti indipendenti Mycle Schneider e Antony Froggatt hanno affermato recentemente nel loro World Nuclear Industry Status Report 2013: "Il pieno rilascio proveniente dal bacino del combustibile esaurito dell'Unità 4, senza alcun contenimento o controllo, potrebbe causare di gran lunga il più grave disastro radiologico mai visto fino ad oggi".
    ***
    La società di utility afferma di riconoscere che l'operazione sarà difficile, ma ritiene di poterla portare avanti in modo sicuro.
    Nondimeno, la Tepco ispira ben poca fiducia. Aspramente criticata per non aver protetto l'impianto di Fukushima contro le catastrofi naturali, è stata biasimata duramente anche per la gestione della crisi a partire da allora.
    ***
    Il processo avrà inizio nel mese di novembre e la Tepco prevede di impiegare circa un anno nella rimozione dei materiali assemblati, come ha riferito via e-mail il portavoce Yoshikazu Nagai. È solo una tappa all'interno del processo di smantellamento dell'impianto, che si prevede duri circa 40 anni, con un costo di 11 miliardi dollari.
    Ciascun assemblaggio di barre di combustibile pesa circa 300 chilogrammi ed è lungo 4,5 metri. Ci sono 1.331 assemblaggi di combustibile esaurito e ulteriori 202 assemblaggi inutilizzati sono stoccati nel bacino, ha affermato Nagai.
    ***
    Le barre di combustibile esaurito inoltre contengono plutonio, una delle sostanze più tossiche dell'universo, che si forma durante le ultime fasi del funzionamento di un reattore.
    ***
    "C'è il rischio di una criticità involontaria se i fasci fossero distorti e troppo vicini l'uno all'altro", ha spiegato Gundersen.
    Si riferiva a una reazione a catena atomica che - qualora risultasse lasciata senza controllo - potrebbe comportare una consistente fuoriuscita di radiazioni e calore per il cui assorbimento il sistema di raffreddamento del bacino del combustibile non è progettato.
    "Il problema di una criticità che colpisca il bacino del combustibile è che non la si può fermare. Non ci sono barre di controllo per controllarla", ha affermato Gundersen. "Il sistema di raffreddamento del bacino del combustibile esaurito è stato progettato solo per rimuovere il calore di decadimento, non il calore derivante da una reazione nucleare in corso."
    Le barre sono altresì vulnerabili agli incendi nel caso debbano essere esposte all'aria, ha aggiunto Gundersen. [I bacini hanno già raggiunto l'ebollizione a causa dell'esposizione all'aria.]
    ***
    Tepco ha puntellato l'edificio, poteva inclinarsi ed era gonfio dopo l'esplosione, una fonte di preoccupazione a livello mondiale che è stata sollevata anche nel Congresso USA.
    ***
    Gli assemblaggi di combustibile devono essere prima estratti dalle griglie in cui sono stoccati, poi inseriti in una camera di acciaio pesante. Questa operazione ha luogo sott'acqua prima che la camera - che scherma le radiazioni che pulsano dalle barre - possa essere rimossa dal bacino e abbassata al livello del suolo.
    La camera viene quindi trasportata al bacino comune di stoccaggio dell'impianto in un edificio integro in cui verranno stoccati gli assemblaggi.
    [Ecco un tour visivo dei bacini del combustibile di Fukushima, accompagnato da grafici che illustrano il modo in cui saranno rimosse le barre.]
    Durante un'ispezione nella camera all'inizio di questo mese la Tepco ha confermato che il bacino del combustibile del reattore n. 4 contiene detriti.
    La rimozione delle barre dal bacino è un compito delicato, di norma assistito da computer, secondo Toshio Kimura, ex tecnico della Tepco, che ha lavorato a Fukushima Daiichi per 11 anni.
    "In precedenza era un processo controllato dal computer che memorizzava al millimetro le posizioni esatte delle barre, ma ora non se ne può disporre. Il processo deve essere fatto manualmente, quindi c'è un alto rischio che si possa far cadere e rompere qualcuna delle barre di combustibile", ha affermato Kimura.
    ***
    La corrosione causata dall'acqua salata avrà inoltre indebolito l'edificio e le attrezzature, ha aggiunto.
    E se un altro forte terremoto dovesse avvenire prima che il carburante sia completamente rimosso, e rovesciasse l'edificio o forasse il bacino oppure permettesse lo scolo dell'acqua, è possibile che il combustibile esaurito arrivi in tal caso ad emettere più radiazioni che durante il disastro iniziale, minacciando direttamente Tokyo a circa 200 km di distanza.»
ABC Radio Australia cita un esperto che si pronuncia sulla situazione (a 1:30):
   «Richard Tanter, esperto di questioni nucleari e professore di relazioni internazionali presso l'Università di Melbourne:
    ***
    Il Reattore dell'Unità 4, quello che ha una grande quantità di carburante immagazzinato nel suo bacino di stoccaggio del carburante, sta affondando. Secondo l'ex primo ministro Naoto Kan, è affondato di circa 31 centimetri in loco e non è una cosa strana. Ciò non risulta davvero sorprendente, dato quel che è successo in termini di pompaggio di acqua, con le conseguenze del terremoto e dello tsunami, le continue infusioni di acqua nell'area delle acque sotterranee. Questo è un problema immediato, e se non viene risolto vi è una possibilità straordinaria di ritrovarci davvero ancora nella situazione di marzo 2011 a causa dellapossibilità di un incidente di fissione in quello stagno di combustibile esaurito che si trova nell'Unità N. 4.»
L'agenzia Xinua scrive:
    «Mitsuhei Murata , un ex ambasciatore giapponese in Svizzera, ha ufficialmente fatto appello a ritirare la candidatura di Tokyo a ospitare le Olimpiadi, a causa del peggioramento della crisi di Fukushima, che secondo gli esperti non è limitata ai serbatoi di stoccaggio, ma si estende anche alle potenziali crepe nelle pareti dei bacini del combustibile nucleare esaurito.»
Japan Focus sottolinea:
   «La piscina di combustibile esaurito ... è stata danneggiata dal terremoto e dallo tsunami, ed è in una condizione di deterioramento. Rimane vulnerabile a eventuali ulteriori shock, ed è anche a rischio di liquefazione del suolo.
    ***
    Se una barra di combustibile cade, si rompe o si impiglia mentre viene rimossa, i possibili scenari peggiori includono una grande esplosione, una fusione in piscina, o un grande incendio.
    ***
    Questa è letteralmente una questione di sicurezza nazionale: un altro errore che venisse fatto dalla Tepco potrebbe avere conseguenze incredibilmente costose, perfino esiziali, per il Giappone.»

Come se estraessimo sigarette da un pacchetto sgualcito 

L'esperto di barre di combustibile Arnie Gundersen - un ingegnere nucleare ed ex dirigente di una società di energia nucleare cheproduceva barre di combustibile nucleare - ha recentemente spiegato il problema più grande che si ha con le barre di combustibile (a 15:45):
    «Credo che stiano sottovalutando la complessità del compito. Se pensi a una griglia di combustibile nucleare come a un pacchetto di sigarette, se estrai una sigaretta verso l'alto, essa verrà fuori: ma queste griglie si sono contorte. Ora, quando vanno a tirare la 'sigaretta' verso l'esterno, essa sta probabilmente per rompersi e rilasciare cesio radioattivo e altri gas, xenon e kripton, in atmosfera. Ho il sospetto che nei prossimi mesi di novembre, dicembre, gennaio, andremo a sentire che l'edificio è stato evacuato, che hanno rotto una barra di combustibile, e che la barra di combustibile sta emettendo dei gas.
    ***
    Ho il sospetto che avremo più rilasci volatili nell'aria, mentre tenteranno di estrarre il combustibile. Se estraggono con troppa forza, spezzeranno il combustibile. Ritengo che le griglie si siano contorte, il combustibile si sia surriscaldato - e il bacino sia giunto a ebollizione - e la conseguenza naturale è che sia probabile che una parte del combustibile rimarrà incastrata lì per un lungo, lungo periodo.»
In un'altra intervista, Gundersen fornisce ulteriori dettagli (a 31:00):
    «Le griglie sono contorte per effetto del terremoto: oh, a proposito, il tetto vi è caduto sopra, il che ha ulteriormente distorto le griglie.
    La conseguenza finale che risulta è che si avrà che gli assemblaggi di combustibile, le 'sigarette' in questi contenitori, mentre vengono estratti, in alcuni casi si possano in parte spezzare. Quando si spezza una barra di combustibile nucleare, questa rilascia ancora radioattività, e quindi la mia ipotesi è che si tratti di qualcosa come krypton -85 , che è un gas , e che sarà emesso anche del cesio, e anche dello stronzio. Probabilmente dovranno evacuare l'edificio per un paio di giorni. Prenderanno questo gas radioattivo e lo manderanno sulla pila, fino all'aria, perché lo xenon non può essere rimosso, non può essere pulito, cosicché manderanno questo xenon radioattivo in aria e purgheranno la costruzione di tutti i gas radioattivi per poi tornare indietro e riprovare ancora.
    È probabile che questo problema si presenti in più di un assemblaggio. Pertanto, nel corso del prossimo anno o due, non mi sorprenderebbe sia che non rimuovano tutto il combustibile perché non intendono estrarlo con troppa forza, sia che - se lo estraggono troppo bruscamente - possano probabilmente danneggiare il combustibile e causare una perdita radioattiva all'interno dell'edificio. Ecco, questo è il problema numero 2 in questo processo, far sì che il combustibile dell'Unità 4 sia estratto risulta essere una priorità assoluta che mi tocca affrontare, ma non sarà affatto facile. Tokyo Electric sta dipingendo tutto questo come una cosa facile. In un normale reattore nucleare, tutto questo si fa con i computer. Tutto viene estratto perfettamente in verticale. Beh niente è più verticale, ora: le griglie del combustibile sono distorte, è tutto sta per essere fatto manualmente. La chiara conseguenza è che si tratta di un compito difficilissimo. Non mi sorprenderebbe se si spezzasse una parte del combustibile che quindi non si potrà rimuovere.» 
E Chris Harris - un ex operatore con licenza di alto livello presso i reattori e ingegnere - osserva che non aiuta il fatto che molte delle barre sono in condizioni assai fragili:
    «Anche se là troviamo un sacco di assemblaggi di combustibile esaurito che potrebbero assumere criticità - ci sono anche 200 nuovi assemblaggi di combustibile che hanno l'equivalente di un serbatoio pieno di gas , chiamiamolo così. Questi sono quelli che più probabilmente andranno per primi in condizione critica.
    ***
    Alcune immagini che sono state diffuse di recente dimostrano che una gran quantità di carburante è danneggiata, e perciò quando vanno avanti e lo afferrano, lo tirano su, è in procinto di cadere a pezzi. Il boreflex è stato divorato; l'acqua salata non gli farà granché bene.»
 Come lasciare che un assassino possa praticare chirurgia cerebrale su un VIP
Qual è la linea di fondo ?
La Tepco ha un curriculum aziendale disastroso:
    Gli ingegneri avvertirono la Tepco e il governo giapponese molti anni prima dell'incidente sul fatto che i reattori erano sismicamente non al sicuro ... e che un terremoto avrebbe potuto spazzarli via.
    Un'indagine ufficiale del governo giapponese ha concluso che l'incidente di Fukushima è stato un disastro dovuto "a cause umane", cagionato da una "collusione" tra il governo e la Tepco e da una cattiva progettazione del reattore.
    La Tepco sapeva da subito dopo l'incidente del 2011 che 3 reattori nucleari avevano perso capacità contenitiva, che il combustibile nucleare era "scomparso", e che non vi era di fatto alcun vero contenimento. La Tepco ha cercato disperatamente di coprire tutto questo per 2 anni e mezzo ... fingendo invece che i reattori fossero in fase di "spegnimento a freddo".
    La Tepco ha appena ammesso che si sa da 2 anni che enormi quantità di acqua radioattiva stanno filtrando nelle falde acquifere e si riversano sull'Oceano Pacifico.
    La Tepco - senza alcun incentivo finanziario per risolvere davvero le cose - ha solamente fatto finta di ripulirle. In proposito si veda questo.
    I recenti tentativi della Tepco di solidificare il terreno sotto i reattori tramite l'utilizzo di prodotti chimici è fallito miseramente. E NBC Newsosserva: "[La Tepco] sta considerando la possibilità di congelare il terreno intorno all'impianto. Essenzialmente si tratta della costruzione di un muro sotterraneo di ghiaccio lungo un miglio, cosa che non è mai stata tentata prima per tenere l'acqua fuori. Uno scienziato con cui ho parlato ha respinto questa idea come un arrampicarsi sugli specchi, solo una prova in più del fatto che la società elettrica non è riuscita a prevedere questo problema ... e ora non può risolverlo."
Lasciare che sia la Tepco a rimuovere le barre di combustibile è comelasciare che un assassino pregiudicato esegua un delicato intervento chirurgico sul cervello di un VIP.
Grandi scienziati e funzionari del governo dicono che la TEPCO dovrebbe essere sollevata da tutti i tentativi di stabilizzare Fukushima. Unasquadra internazionale composta dai migliori ingegneri e scienziatidovrebbe gestire questo difficile "intervento chirurgico".
La posta in gioco è troppo alta ...

Articolo tradotto in italiano e pubblicato su Megachip a cura di Pino Cabras.


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lunedì 16 settembre 2013

No Grandi Navi a Venezia




Venezia. Bettin denuncia: nave da crociera quasi contro la Riva Sette Martiri di San Marco
Secondo quanto comunicato alla stampa e alle autorità dall’assessore di Venezia, Gianfranco Bettin, nella mattinata di oggi una nave da Crociera contrassegnata Carnival Cruise Lines avrebbe sfiorato pericolosamente l’area di Piazza San Marco in località Riva Sette Martiri.


Bettin ha esposto denuncia allegando al fascicolo da cui emergono le testimonianze di alcune persone che hanno assistito al fatto delle fotografie ed ha dichiarato poi ai giornalisti di La Stampa: “Attorno alle 11 di oggi la Carnival Sunshine, delle Carnival Cruise Lines, (oltre 102mila tonnellate di stazza, lunga 272 metri e larga 35 e alta 62), una della grandi navi da crociera che quotidianamente in questa stagione partono o arrivano a Venezia, secondo le testimonianze che ci sono giunte, è passata a non più di una ventina di metri da Riva dei Sette Martiri”.Stando a quanto sostenuto dall’assessore e da coloro che a Venezia da tempo hanno messo nero su bianco il problema del passaggio delle grandi navi in laguna, le enormi imbarcazioni delle più prestigiose compagnie da crociera passerebbero assiduamente nei pressi della riva e si avvicinerebbero eccessivamente vicino alla costa per effettuare il cosiddetto “inchino”.Un’altra testimonianza di quanto successo è stata riportata dall’Ansa ed ha come protagonista lo scrittore Roberto Ferrucci.

Proprio quest’ultimo ha affermato: “Ero seduto al bar a leggere, come faccio spesso, e ho visto la nave ‘scodare’: anziché passare al centro del canale ha sfiorato la riva, stringendo per di più pericolosamente un vaporetto dell’Actv. E’ stato impressionante”.


Venezia: la protesta No Grandi Navi blocca il transito delle imbarcazioni da crociera in laguna

Manifestazione No Grandi Navi a Venezia

Venezia giugno 9, 2013 è stata invasa da numerosi manifestanti, intenti a protestare contro il passaggio di navi di grossa taglia nelle acque antistanti la città. Blocchi via mare e via terra sono stati condotti dagli attivisti, sia veneziani che provenienti dal altre parti d’Italia, per impedire che le grandi navi da crociera si avvicinino alla zona lagunare.

Il canale della Giudecca, uno dei più importanti condotti della città di Venezia, è ostruito dalla presenza di numerose imbarcazioni che recano a bordo il vessillo della protesta “No grandi navi” lanciata nelle ultime settimane dalla società civile veneziana e dai centri sociali di tutta Italia.

La chiusura della via che porta dal porto alla laguna sta impedendo da circa un’ora la partenza delle imbarcazioni e il loro transito in laguna.Un corteo che ha preso le mosse da piazzale Roma ha invece attraversato via terra il centro del capoluogo veneto ed ha raggiunto l’area del porto dove, nonostante la resistenza imposta dalla polizia schierata in assetto antisommossa, è riuscito ad impedire l’accesso alle grandi navi dei passeggeri.

Tra i manifestanti, armati in prima fila di scudi di gomma con sopra simboli del mondo marino, e gli agenti di polizia si sono verificati alcuni screzi e i celerini avrebbero caricato per allontanare i presenti. Nell’indire e pubblicizzare la manifestazione, il Comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune, ha scritto: “Adesso è il momento di dire basta. [...]

Già perché le meganavi sono, in fondo, l’espressione più visibile di un sistema affaristico-politico che ha corrotto la vita di questa regione per troppi anni, con gravissimi danni economici, sociali e ambientali. Il momento è arrivato per una grande mobilitazione dei cittadini, contro le grandi opere e per un modello di sviluppo diverso e partecipato, per una nuova stagione di democrazia a difesa dei beni comuni”.
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domenica 15 settembre 2013

Pechino : Raccolta differenziata in metropolitana


Si parla tanto di raccolta differenziata, di come, dove, e perché farla, ma spesso, per pigrizia o per semplice disinformazione, si commettono degli errori o si ripiega sul meno impegnativo cassonetto dell’indifferenziata. Un’idea straordinaria arriva da Pechino, dove si promuove il riciclo della plastica con una macchina che in cambio delle bottiglie distribuisce biglietti della metropolitana.

Quel che è certo è che le politiche di sensibilizzazione stanno raccogliendo sempre maggiori risultati, e l’Italia si avvicina, anche se molto lentamente, al conseguimento degli obiettivi europei che mirano al riciclo del 45% dei rifiuti entro il 2020.

Al di fuori dall’Unione Europea la sensibilizzazione al tema del riciclo ha prodotto reazioni molto variegate. Alcuni paesi sono decisamente più virtuosi dell’Italia, mentre altri appaiono in condizioni rovinosamente peggiori. Eppure è proprio uno di questi ultimi ad offrirci un esempio di come sia possibile incentivare la raccolta differenziata: la Cina.

A Pechino infatti, per invogliare i cittadini a riciclare, si è pensato di associare la raccolta della plastica alla spesa economica più frequente per chi vive in città: il biglietto della metropolitana.

È infatti possibile viaggiare sulla metro, pagando la corsa con bottiglie di plastica. "In Cina è molto difficile che la gente faccia la raccolta differenziata e questo è un modo per convincere le persone a impegnarsi" spiega il direttore di Incom, che ha sviluppato il progetto.

L’esperimento, che pare stia riscuotendo il favore degli utenti, è attualmente in atto solo lungo la linea 10, dove sono state installate quattro macchine di “reserve vending” per la raccolta dei recipienti in plastica. Per ogni bottiglia l’utente riceverà sulla propria travel card, dai 0,50 ai 0,15 dollari (ovvero dai 5 fen a 1 mao): in questo modo con 15 bottiglie si potrà usufruire liberamente del servizio di metropolitana per tutte le 8 linee e le 105 fermate che servono l’intera città. Una volta accumulata nelle macchine, la plastica da riciclare viene inviata direttamente a un impianto di riciclaggio.

Se a Pechino i risultati di questa prova saranno, come sembra, positivi, le autorità si impegneranno all’estensione di questo originale metodo di pagamento anche ad altri mezzi di trasporto, collocando macchine per la raccolta della plastica anche presso le fermate degli autobus, dei tram, etc. Solo per la metropolitana si conta di installare 100 dispositivi per la raccolta differenziata della plastica. È da considerare che, in uno stato come la Cina, questo tipo di intervento fa crescere la preoccupazione per le migliaia di persone che in tutto il paese si guadagnano da vivere raccogliendo le bottiglie dalle pattumiere o dagli angoli delle strade. "Sono preoccupato, se ognuno porta bottiglie alle macchine, allora non saremo più in grado di raccoglierle" spiega uno di questi lavoratori”.

Tuttavia, qui non si parla solo di tutela ambientale, ma anche, se non principalmente, di un enorme business che fa gola a molti, considerando che in un paese con più di 1,3 miliardi di persone, il numero di bottiglie di plastica è davvero enorme e i guadagni relativi al loro smaltimento impressionanti. Ad ogni modo, ritornando alla comunità europea e all’obiettivo che abbiamo da raggiungere entro il 2020, che non è poi così lontano, forse sarebbe il caso di prendere in considerazione questo esempio green e magari applicarlo ai mezzi di trasporto delle nostre città. Si tratterebbe di un business più modesto, ma sicuramente l’ambiente ci ringrazierebbe.

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sabato 7 settembre 2013

MI DIVERTO: Pedalata Polare per salvare l'Artico



Pedalata Polare per salvare l'Artico



L'Artico è in pericolo. Le trivellazioni petrolifere guidate da Shell stanno per iniziare.

Ferma con noi la corsa all'oro nero. Il 15 settembre unisciti anche tu alla Pedalata Polare per salvare l'Artico. In Italia saremo a Bari, Catania, Milano, Napoli, Roma e Verona...
continua a leggere ...
MI DIVERTO: Pedalata Polare per salvare l'Artico: L'Artico è in pericolo. Le trivellazioni petrolifere guidate da Shell stanno per iniziare. Ferma con noi la corsa all'oro nero...

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La benzina non serve più



Da artigiani veneti kit per rendere le nostre auto elettriche 124mila colonnine:
 ricaricheremo i veicoli come i cellulari

PIEVE DI SOLIGO - Entro breve potrebbe essere disponibile e commercializzato un kit per la conversione delle automobili tradizionali in vetture elettriche, progettato e collaudato già in molti prototipi da un team composto in prevalenza da artigiani riparatori, meccanici ed elettricisti veneti, in collaborazione con alcuni poli universitari.

Lo si è appreso a margine di un incontro con la stampa convocato per presentare un progetto di mobilità sostenibile finanziato da Ascotrade (gruppo Ascopiave), chiamato "Summit", e che, per 24 mesi, porterà in otto comuni partner della provincia di Treviso iniziative e infrastrutture per l'introduzione della mobilità elettrica. Il progetto, del valore di 1,15 milioni, sarà finanziato al 50% dalla Ue e per il rimanente dalla società di Pieve di Soligo, e prevede l'installazione di più colonnine per la ricarica elettrica delle autovetture, la consegna di alcuni autoveicoli "Volvo" a trazione elettrica nuovi e la conversione di un certo numero di automobili usate di proprietà delle amministrazioni comunali in automobili elettriche.

A collaborare al programma vi sono anche le categorie dell'artigianato e, in particolare, la Confartigianato, i cui esponenti hanno parlato dell'esistenza di una rete di ricercatori "sul campo" che avrebbe già predisposto e collaudato il sistema per trasformare le vecchie automobili con motore a scoppio in veicoli a trazione elettrica. "L'obiettivo - hanno spiegato - è di rendere accessibile e a prezzi popolari, cioé molto inferiori al costo della sostituzione dell'automobile usata, questi interventi, in modo tale da rivitalizzare un segmento dell'artigianato, quello, appunto, dei riparatori e dei meccanici elettricisti, e di contribuire allo stesso punto ad una svolta 'green' nelle politiche della mobilità". Entro il 2020, è stato ricordato, in Italia saranno installate 125 mila colonnine di ricarica, 10 mila delle quali, almeno, in territorio veneto.

da http://www.oggitreviso.it/node/64075
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lunedì 2 settembre 2013

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La Parola Di Quelo

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Tu cerchi la risposta ma la risposta non la devi cercare fuori

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Se sei arrivato qui é perché cerchi, anche te, una risposta.

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