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Fukushima, il reattore 1 è bucato
Dove è finita l’acqua che ci hanno versato dentro?
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Fukushima, quello che non poteva accadere è accaduto anche al reattore 1, e non solo (probabilmente) al reattore 2. Ci avevano sempre detto che i reattori erano progettati anche per resistere alle temperature del nocciolo in fusione e che – qualunque cosa succedesse – avrebbero trattenuto tutto al loro interno.
Ebbene no. Non riesce l’ “inondazione programmata” che doveva raffreddare il reattore 1, quello ritenuto in condizioni migliori. Si buttano dentro il reattore milioni di litri d’acqua, ma nel reattore non sale il livello dell’acqua stessa.
Di conseguenza la Tepco – la società che gestisce l’impianto – ha fatto sapere oggi di “sospettare” che il reattore sia bucato.
Resta da capire dove sia finita l’acqua che ci hanno buttato dentro. Acqua venuta a contatto col combustibile nucleare, acqua con radioattività alle stelle.
Il problema di Fukushima è che, col terremoto e lo tsunami dell’11 marzo, è venuto a mancare il sistema di raffreddamento ai tre reattori: sebbene spenti automaticamente in seguito al sisma, erano ancora caldissimi.
Così caldi che il nocciolo (il combustibile nucleare) per ufficiale ammissione si è almeno parzialmente fuso, formando una sorta di blob radioattivo sul fondo dei reattori. Reattori progettati per resistere anche a questo, ci hanno sempre appunto detto.
Per raffreddarli vi è stata variamente e abbondantemente inserita acqua. Fino alla decisione di riempire completamente d’acqua sia il reattore (la “pentola” di acciaio ultrarobusto che contiene il combustibile nucleare) sia il bunker di cemento armato in cui è inserito.
La notizia di oggi è l’ammissione che il reattore 1 ha trattenuto “meno acqua di quel che si credeva”. Di conseguenza Tepco sospetta ufficialmente che sia crepato, e che sia crepato anche il bunker.
Dove siano finiti gli 11 milioni di litri di acqua versati nel reattore, non lo sa nessuno. Tepco non pare intenzionata a recedere dalla strategia dell’ “inondazione programmata”: solo che prima, dice, bisognerà trovare e sigillare la crepa.
La crepa, aggiungo, lascia uscire acqua venuta a contatto col combustibile nucleare, e dunque fortemente radioattiva. Come qualcuno possa andare ad aggiustarla, per me rimane un mistero.
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Tre aggiornamenti da Fukushima, la catastrofe statica: la centrale nucleare è fuori controllo esattamente da due mesi e continua a rilasciare radioattività, anche se non più con l’intensità dei primi giorni. E non se ne vede la fine.
Prima notizia: oggi hanno individuato un’altra probabile perdita di acqua radioattiva nell’oceano Pacifico: stavolta dal reattore 3: e vedranno di chiuderla, come già l’altra.
Seconda notizia. Dalle immagini della webcam che riprende Fukushima si nota che l’edificio del reattore 4 pende quasi quanto la Torre di Pisa. Il problema non è il reattore (al momento del terremoto e dello tsunami non c’erano dentro le sbarre del combustibile), ma la sovrastante piscina di scorie: ovviamente radioattive.
Terza notizia. Una telecamera mandata a ispezionare la piscina di scorie del reattore 3 ha mostrato un mucchio di detriti ma non le scorie stesse. Dove sono finite? Le immagini, ora. E provo a spiegare.
La chiave di tutto potrebbe essere una delle esplosioni dei primi giorni. Esplosioni di idrogeno, si disse, innescate dalla scomposizione dell’acqua in ossigeno e appunto idrogeno a causa del calore fortissimo sprigionato dalla centrale non più raffreddata in seguito al terremoto e allo tsunami.
Verissimo. Ma una di quelle esplosioni, sviluppatasi nell’edificio del reattore 3, fu molto più potente e diversa dalle altre. Esperti indipendenti che successivamente hanno analizzato le immagini sono arrivati a una conclusione: in quel caso, l’esplosione di idrogeno ha probabilmente innescato una reazione nucleare nella piscina di scorie del reattore 3.
Lo dice ad esempio l’ingegnere nucleare Arnie Gundersen dell’associazione Fairewind. In fondo, come sempre, tutti i link.
Fu un gran botto. E l’edificio del reattore 4, giustappunto prossimo a quello numero 3, ora è in questa situazione. Notate la differenza rispetto alla riga azzurrina, che evidenzia la perfetta verticalità.
V
CONTINUA ----> http://blogeko.iljournal.it/2011/fukushima-lo-strano-caso-delle-scorie-sparite-e-un-edificio-pende-come-la-torre-di-pisa/60767
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