Greenpeace si congratula con il primo ministro del Giappone
Primi campionamenti al largo di Fukushima
Nonostante il governo giapponese abbia rifiutato a Greenpeace il permesso di condurre un monitoraggio indipendente all'interno delle acque territoriali (a 12 miglia dalla costa), il team di Greenpeace sta effettuando i primi rilevamenti a circa 50 chilometri dalla centrale.
A bordo anche Giorgia, la campaigner Mare di Greenepace Italia: Sono orgogliosa di essere a bordo e di partecipare a tutte le attività della nave, che ha una lunga storia di operazioni, determinate ma pacifiche, contro il nucleare.
Vogliamo provare a raggiungere tra il 27 e il 28 aprile la costa della Prefettura di Fukushima, dove la centrale Fukushima Daichii sta rilasciando notevoli quantitativi di radiazioni sia per sversamento diretto che trasportate dai venti.
Una verifica indipendente dell'estensione della contaminazione è fondamentale per valutare realisticamente l'impatto sulla salute umana e sull'ambiente.
Spero che la nostra spedizione possa servire a informare il pubblico sui costi insopportabili del nucleare. Una tecnologia costosa, inutile e pericolosa che il governo italiano, nonostante i trucchi sul referendum di cui teme gli esiti, continua nei fatti a sostenere.
Seguite e diffondete i blog di Giorgia dalla nave
[2 maggio 2011]Da Mururoa a Fukushima: il lungo viaggio della Rainbow contro il nucleare
Oggi abbiamo finito di allestire sia la zona di decontaminazione giù nella stiva della nave, che quella all’esterno del ponte di comando...
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Greenpeace si congratula con il primo ministro del Giappone, Naoto Kan, per la sua decisione di chiudere la centrale nucleare di Hamaoka, nella prefettura di Shizouka a sud di Tokyo, costruita in zona altamente sismica e considerata uno degli impianti più pericolosi attualmente attivi in Giappone. “È la prima volta che il Primo Ministro giapponese richiede espressamente la chiusura di una centrale nucleare e sicuramente non deve essere l’ultima” – ha dichiarato Juniki Sato, Direttore Esecutivo di Greenpeace Giappone. Il disastro di Fukushima ha dato al mondo un tragico avvertimento sulle pericolose conseguenze dell’energia nucleare. Nonostante ciò, in Giappone ci sono molti altri reattori pericolosi attivi. “Il governo del Giappone deve fermare e smantellare gli impianti esistenti ma soprattutto deve cancellare i programmi che prevedono la costruzione di nuove centrali nucleari e avviare il Giappone sulla strada di un futuro energetico alimentato dalle fonti rinnovabili – conclude Sato -. Solo in questo modo la popolazione giapponese potrà essere sicura che il Governo stia veramente mettendo la sua sicurezza al primo posto”. “Nell’apprezzare la scelta del primo ministro giapponese, salta chiaramente agli occhi la differenza con l’atteggiamento del nostro presidente del consiglio Silvio Berlusconi e con la sua dichiarazione sul nucleare come “futuro per tutta l’umanità”. Il Governo italiano sul nucleare sta clamorosamente barando e sta cercando di fare saltare il Referendum del prossimo 12 e 13 giugno – che è sicuro di perdere – per ripresentare il medesimo progetto (quattro reattori EPR di produzione francese per un costo di circa 30 miliardi di euro) tra qualche mese” – commenta Salvatore Barbera, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace Italia.
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