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mercoledì 1 aprile 2009

Qualità ambiente Urbano: la città ruba spazio alla campagna

La città sta rubando sempre più spazio alla campagna, è quanto emerge dal 'V Rapporto Ispra sulla qualità dell'ambiente urbano', relativo al 2007, redatto dell'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e presentato oggi a Ecopolis, evento che si sta svogendo presso la Fiera di Roma dal 1 al 2 Aprile.
Secondo il rapporto infatti le citta' italiane si stanno allargano a spese delle campage in modo 'progressivo, confuso e sregolato'.
Secondo il rapporto processo e' stato in prevalenza industriale a Milano, Brescia, Verona, Prato, e Campobasso.
In Lombardia le superfici urbanizzate si attestano al 13,7 percento del territorio e sono cresciute, negli ultimi 10 anni, con un ritmo di 10,2 ha al giorno, prevalentemente a scapito di aree agricole ad elevato valore agronomico.
I dati del rapporto che mettono in relazione il numero di edifici, le strade e la popolazione con il grado di urbanizzazione bassa, media o alta, segnalano nelle aree considerate, un territorio altamente urbanizzato per circa il 20per cento della superficie comunale (ben 131.000 ettari).
La situazione varia da citta' a citta': Pescara e Napoli hanno circa il 56 percento di territorio ad alta urbanizzazione che corrisponde rispettivamente a 2.000 ettari per Pescara e piu' di 6.600 ettari per Napoli.
Foggia con il 2 per cento (998 ha) e' l'area urbana con il minor grado di alta urbanizzazione.
Sono preoccupanti anche i dati relativi all'inquinamento atmosferico: sono bocciate quasi tutte le 33 città del campione.
Nonostante un aumento generalizzato dei veicoli Euro 4, infatti, nel 2007 solo Pescara, Potenza, Bolzano e Campobasso hanno fatto registrare valori di Pm10 inferiori ai limiti fissati dalla legge. Torino, Milano, Brescia e Venezia sono le città con il maggior numero di superamenti del limite giornaliero, oltre 140 giorni di superamento in un anno.
Anche il ciclo dei rifiuti non gode di ottima salute: gli abitanti dei grandi centri urbani producono più scarti degli altri. Scende il dato di Foggia (-4 per cento di rifiuti pro capite tra il 2003 e il 2006) e Palermo (-7,5 per cento tra il 2006 e il 2007).
Lo studio conferma una volta di più la 'spaccatura' nord-sud in materia di raccolta differenziata. Tutte settentrionali, infatti, le città che differenziano di più: Padova (39,4 per cento), Torino (38,7 per cento), Parma (38,5 per cento) e Brescia (38,4 per cento). Fanalino di coda di questa classifica è la città di Messina, con un magro 2,3 per cento, superata di poco da Taranto (4,5 per cento) e Palermo (6,2 per cento).
Anche per quanto riguarda i consumi energetici vi sono dati contrastanti: nel 2007 abbiamo consumato 39.195 kWh a testa, contri i 37.066 kWh pro capite del 2000.
Bolzano e Aosta sono le città più energivore tra quelle analizzate dal rapporto, con rispettivamente 1.672 e 1.454 kWh per abitante.
Scendono i consumi di gas metano per uso domestico e riscaldamento, che risultano inferiori in tutte le città ad eccezione di Verona, Padova, Firenze e Reggio Calabria. La diminuzione più significativa, oltre il 20%, si riscontra ad Aosta, Perugia, Pescara e Napoli.
Aumenta invece l'energia prodotta da rinnovabili a fronte degli oltre 1.000 impianti fotovoltaici attualmente in esercizio nelle aree urbane considerate. Con ben 258 impianti ed un totale di 1.542 kW di potenza installata, Roma si aggiudica il primo posto di questa speciale classifica, seguita da Perugia (82 impianti per un totale di 648 kW), Modena (58 e 481 kW di potenza), Palermo (41 e 171 kW di potenza) e Bari (40 e 265 kW di potenza).

(F. Baglivi)

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