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sabato 4 aprile 2009

Nucleare, scandalo in Francia



Nucleare, scandalo in Francia
"Edf spiava Greenpeace"
Due alti dirigenti del colosso statale dell'energia atomica sono indagati con l'accusa di aver fatto violare i computer del gruppo ambientalista


PARIGI - Una si occupa di telecomunicazioni, l'altra di energia. Una è italiana, l'altra è francese. Una è privata, l'altra è statale. Una cosa in comune Telecom e Edf però ce l'hanno. Proprio come l'azienda presieduta un tempo da Marco Tronchetti Provera, anche il colosso transalpino del nucleare è sospettato di aver usato ex funzionari delle forze dell'ordine per spiare illegalmente i potenziali avversari o nemici.

A svelare lo scandalo, senza fare però il nome del Tavaroli della Edf, è stata la stampa francese, rivelando l'esistenza di un'inchiesta sul conto di due alti dirigenti dell'azienda accusati di aver disposto l'hackeraggio del computer dell'ex responsabile della campagna antinucleare di Greenpeace Francia, Yannick Jadot. Il magistrato che conduce l'indagine starebbe valutando anche l'ipotesi che Edf abbia tentato di infiltrare l'associazione ambientalista attraverso una società di security chiamata Kargus Consultants.

Un esperto della KC ha confermato di aver cercato di intromettersi illegalmente nei computer di Greenpeace, ma secondo i vertici della società avrebbe agito a titolo personale. Dal canto suo la Edf ha negato di aver mai chiesto di far spiare l'associazione ambientalista, limitandosi a confermare di essersi avvalsa in passato della consulenza della Kargus.

I fatti risalgono al 2006 e sono legati alla diffusione di un documento tecnico, coperto da segreto militare, fatta da Greenpeace e dall'associazione francese Sortir du Nucleaire. Il dossier riguardava in particolare l'inaffidabilità del reattore Epr francese in caso di incidente aereo con un jumbo jet. La pubblicazione dello studio fece andare su tutte le furie il governo.

In una nota, Greenpeace su dice oggi "nauseata dalla rivelazione" e annuncia di voler contestare le tattiche da guerra fredda di Edf "che dimostrano l'incapacità dell'industria nucleare di partecipare a un dibattito democratico aperto". "Come è stato dimostrato più e più volte, la democrazia e l'industria nucleare non possono convivere", ha commentato l'attuale responsabile della campagna nucleare di Greenpeace International, Rianne Taule.

"Con il sostegno del presidente Sarkozy - denuncia ancora Greenpeace - Edf, la società che gestisce tutti i reattori nucleari in Francia, sta aggressivamente promuovendo la tecnologia nucleare in tutto il mondo. Tuttavia, la proliferazione delle centrali nucleari significa minore trasparenza nel dibattito energetico".
Intervistato dal quotidiano britannico Guardian, Jadot, che nel frattempo è passato alla politica candidandosi alle prossime elezioni europee nelle file dei Verdi, ha detto di non aver mai sospettato di essere spiato. "E' scioccante che un'azienda statale si sia avvalsa di ex agenti dei servizi segreti per spiare un gruppo ambientalista - ha detto - ma dubito che abbia potuto fare tutto un solo hacker".

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