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Nucleare. Il Governo attacca le Regioni
Eleonora Formisani
Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare dinnanzi alla Corte Costituzionale le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata che impediscono l'installazione di impianti nucleari. Il Governo cerca di frenare la crescente opposizione all'atomo di molte Regioni. Vendola: «La Puglia sarà la regione più disobbediente d’Italia»
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«Ci sono molte imprese che non sono più in grado di sopportare l’eccessivo costo dell’energia elettrica in Italia. Se avessimo una quota di energia nucleare non avremmo questi problemi, i posti di lavoro sarebbero tutelati e potremmo eliminare uno dei fattori più importanti che riducono la competitività del Paese». A dirlo, pochi giorni fa [31 gennaio] in una intervista all’Unità era Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico.
Ed ecco che oggi arriva la notizia: il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Scajola, ha deciso di impugnare dinnanzi alla Corte Costituzionale le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata che, di fatti, impediscono l’installazione di impianti nucleari nei loro territori. «L’impugnativa delle tre leggi è necessaria per questioni di diritto e di merito», ha dichiarato il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola. Continua il ministro: «Le tre leggi intervengono autonomamente in una materia concorrente con lo Stato [produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica] e non riconoscono l’esclusiva competenza dello Stato in materia di tutela dell’ambiente della sicurezza interna e della concorrenza [art. 117 comma 2 della Costituzione]». E infine aggiunge: «Non impugnare le tre leggi – continua – avrebbe costituito un precedente pericoloso perché si potrebbe indurre le Regioni ad adottare altre decisioni negative sulla localizzazione di infrastrutture necessarie per il Paese».
Il Governo cerca di frenare un’opposizione sempre più crescente da parte delle Regioni al decreto legislativo che individua i nuovi impianti. La scorsa settimana infatti dalla Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Lazio, Umbria, Toscana, Marche, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Sicilia, Sardegna e dalla Campania è arrivata la bocciatura al decreto attuativo. Il parere negativo è stato dato tranne che da Veneto e dal Friuli Venezia Giulia [anche se oggi il presidente della Regione Renzo Tondo ha ribadito che il Friuli Venezia Giulia non ha alcuna intenzione di insediare impianti nucleari sul proprio territorio]; la Lombardia si è astenuta in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale, alla quale hanno presentato ricorso undici Regioni.
Per Legambiente quello del Governo non sarebbe altro che « un atto che mira a frenare preventivamente ulteriori decisioni regionali in tal senso’», Così ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, che continua «E’ assurdo che un Governo che ha fatto del federalismo la sua bandiera continui invece a centralizzare in modo arrogante e militarista le decisioni inerenti alle politiche energetiche, in totale spregio della Costituzione, delle scelte regionali e delle opinioni dei cittadini».
Secondo il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli « Quello che il governo ha fatto è un atto da regime direi anche fascista. Uso queste parole – ha spiegato – perché quando un governo impugna leggi fuori dalla Costituzione solo perché le leggi che le Regioni hanno fatto non sono in coerenza con i principi e le volontà politiche ed ideologiche di questo governo, siamo fuori dalla democrazia in questo paese». E aggiunge: «E’ necessaria una grande ribellione da parte dei cittadini a un governo che ha deciso, per portare le centrali nucleari nel nostro paese, di utilizzare anche l’esercito»
«Sul nucleare si sta aprendo un conflitto istituzionale e la posizione del governo denota “una grande debolezza”», commentano i senatori del Pd, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
E sulla questione non poteva mancare l’intervento di Niki Vendola, neocandidato per il centrosinistra alla Regione Puglia, che pochi giorni fa ha promesso battaglia contro le centrali nucleari nella sua regione, ha ribadito che la Puglia «sarà la regione più disobbediente d’Italia e continuerà a dire no al nucleare».q
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