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venerdì 10 settembre 2010

In Austria campagna online contro 'Berlusconi nucleare'





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Austria — È partita la campagna virale di Greenpeace Austria "Stop Berlusconi" per fermare i piani nucleari del nostro Presidente del Consiglio. Attraverso un sito web dedicato, gli austriaci stanno firmando una petizione per chiedere a Berlusconi che l’Italia resti "libera dal nucleare", come l’Austria.
Gli austriaci, infatti, si preoccupano soprattutto perché uno dei siti nucleari più probabili in Italia, Chioggia, è vicino al loro confine, in particolare alle due province della Carinzia e della Stiria. Un reattore a Chioggia, a 30 Km da Venezia e vicino alle famose spiagge dell’Adriatico, rappresenterebbe un grave rischio per i turisti d’oltralpe che abitualmente passano in queste zone le loro vacanze.
Per raccogliere firme dei turisti di lingua tedesca, i volontari di Greenpeace Austria hanno visitato Lignano, Jesolo, Bibione e Caorle. Lo scorso luglio attivisti italiani e austriaci hanno trasformato il Lido di Venezia in una spiaggia anti-nucleare, piantando ombrelloni gialli e striscioni a formare un enorme messaggio di 1.500 metri quadri contro il nucleare.


Oltre al rischio sanitario e ambientale, il nucleare del Governo Berlusconi è un vero e proprio attentato al portafoglio degli italiani: ogni centrale ci costerebbe probabilmente sui 6-7 miliardi di euro, invece dei 4 dichiarati da Enel.

Il progetto del prototipo della centrale stessa – l’EPR, della francese Areva - non è ancora stato definito per i ritardi accumulati dai due cantieri aperti (uno in Francia e uno in Finlandia). Per il reattore finlandese le perdite già accertate sono di 2,7 miliardi di euro oltre al costo di 3,2 miliardi stabiliti dal contratto, e mancano ancora tre anni alla data prevista per completare la centrale.

Non esiste un rinascimento nucleare. Il nucleare è soltanto una bufala che impedisce una decisa virata della nostra economia verso fonti di energia pulita. Dobbiamo svincolarci con urgenza da fonti energetiche pericolose, come petrolio, carbone e nucleare, anche per risolvere l’emergenza climatica che incombe su noi tutti.

Il nucleare è una pericolosa perdita di tempo e proprio l’area della laguna veneta, che sprofonda in media di 3 cm l’anno, è quella in Italia più esposta agli impatti del cambiamento climatico che ha già effetti sugli ecosistemi terrestri, marini e costieri.


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