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sabato 19 aprile 2014

Per una Pasqua Consapevole e Senza Agnello


Per una Pasqua “consapevole” e senza agnello
Anche quest’anno migliaia di agnelli sono stati macellati senza pietà in attesa della Pasqua.

L’associazione “Animal Equality” ha realizzato recentemente un documentario in cui vengono mostrate le tremende condizioni di tortura e sofferenza a cui sono sottoposti questi animali.


Animal Equality ha continuato senza sosta il lavoro investigativo per mostrare la realtà che si cela dietro la produzione di carne d'agnello e capretto, rivelando una realtà che neanche lontanamente riusciresti ad immaginare.
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Un nuovo sconvolgente video, accompagnato dalla voce narrante dell'attrice Claudia Zanella e frutto di un'indagine sotto copertura, svela tremendi atti di crudeltà e maltrattamenti perpetrati nei confronti di agnelli e capretti all'interno di allevamenti e macelli italiani a ridosso della Pasqua 2014.
 Aiutaci a difenderli, con la nostra campagna!
http://www.SalvaUnAgnello.com

Secondo la credenza, il sacrificio dell’ agnello (simbolo di Gesù) servirebbe per redimere gli esseri umani dai loro peccati. Ma questa credenza non ha nessun serio fondamento, perlomeno non nel cristianesimo.

Difatti il sacrificio dell’agnello è parte della festa ebraicaPesach, e da lì è stato ripreso dalla Chiesa Cattolica.

I sacrifici animali erano pratica comune nel periodo sopratutto per i seguaci delle religioni pagane e delle tradizioni popolari, e quindi la Chiesa Cattolica per garantire maggior consenso ha ripreso certe tradizioni facendole proprie.

Ma non v’è traccia di giustificazione di tutto questo nel cristianesimo.

Anzi, molti esponenti del primo cristianesimo erano strenuamente vegetariani, in un periodo in cui esserlo era veramente impopolare.

Già Sant’Agostino, nella sua opera “Sulla Morale della Chiesa Cattolica” fece notare che “innumerevoli sono i cristiani che si astengono sia dalla carne sia dal vino” .

Consiglio la visione
 prima di qualsiasi ingresso in chiesa
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OTTIMO PRIMA DI OGNI CONFESSIONE

San Girolamo disse:

“Fino al diluvio non si conosceva il piacere dei pasti a base di carne ma dopo questo evento ci è stata riempita la bocca di fibre e di secrezioni maleodoranti della carne degli animali . Gesù Cristo, che venne quando fu compiuto il tempo, ha collegato la fine con l’inizio. Pertanto ora non ci è più consentito di mangiare la carne degli animali”.

Un brano delle “Omelie Clementine” attribuito a San Pietro afferma ”Mangiare carne è innaturale quanto la pagana adorazione dei demoni. Io vivo di pane e olive, ai quali aggiungo solo di rado qualche verdura”.

Alcuni tra i primi ordini religiosi come i Certosini e i Frati Minimi predicavano la totale astinenza da tutti i cibi di grasso, compreso il pesce. Inoltre secondo gli insegnamenti cristiani qualunque sacrificio animale è proibito, compreso quello dell’agnello.

Il sacrificio dell’agnello ha origine dall’Antico Testamento e simboleggia la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù egiziana.

Gesù Cristo venne ucciso proprio il giorno precedente la Pasqua ebraica, dove per tradizione viene immolato l’agnello, e da lì la ripresa di questa pratica che però effettivamente nel cristianesimo non ha nessuna base.

Secondo il Nuovo Testamento l’agnello simboleggia Gesù Cristo, che per chi crede si è già sacrificato una volta per l’umanità, e che non avrebbe bisogno di ulteriori sacrifici tanto meno in suo nome, ma solo che il suo messaggio sia ascoltato.

Per chi crede e non, una vera Pasqua cristiana e consapevole dovrebbe essere celebrata
senza spargimento di sangue animale ed umano.

Animal Equality è un’organizzazione che si occupa dei diritti degli animali attraverso la promozione di campagne non violente. Animal Equality è presente, oltre che in Italia, anche in Sapgna, Germania, Regno Unito, India, Venezuela e Messico.

Il video, frutto di un lavoro investigativo che ha interessato su tutto il territorio nazionale, mostra come gli animali vengono rinchiusi in spazi sporchi e ristretti dove, a causa della paura e dello stress, si calpestano a vicenda ferendosi. Nei recinti capita di trovare agnelli malati o morti anche da diversi giorni con un evidente rischio di contagio.

Prima di intraprendere il viaggio che li porterà al macello, gli agnelli vanno pesati. In alcuni allevamenti è ancora in uso una pesatura ritenuta da molti cruenta, vengono infatti presi 15 agnelli per volta ed appesi ad un corda dalle zampe anteriori. Una volta pesati, gli animali vengono caricati sui mezzi diretti al macello dove, dopo un’attesa più o meno lunga in recinti stretti e sovraffollati, vengono uccisi per sgozzamento. Per legge l’animale può essere ucciso solo dopo l’elettronarcosi, una pratica che serve a stordirlo per ridurre le sofferenze; le immagini però dimostrano che l’elettronarcosi non sempre viene effettuata correttamente e gli addetti procedono allo sgozzamento quando l’agnello è ancora cosciente.

Il documentario di Animal Equality, oltre a colpire per le condizioni di vita degli agnelli e per le violenze che sono costretti a subire prima dell’uccisione, evidenzia anche un problema sanitario. Si è già accennato alla presenza di agnelli morti e in avanzato stato di decomposizione nei recinti in cui vivono gli animali destinati al macello, ma non è tutto. Nel Diario dell’Investigatore si legge che non sempre gli ovini vengono sottoposti ai controlli e alle cure da parte dei veterinari, in questo modo le carni di animali che potevano non essere sani finiscono sugli scaffali dei supermercati e nelle macellerie di tutta Italia dove vengono quotidianamente acquistate da ignari consumatori.

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LA FOTO



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