la discarica di amianto di Cappella Cantone non si farà più!
Sequestrata
la discarica di amianto di Cappella Cantone (CR). Verità e giustizia,
questo chiedevamo, questo abbiamo ottenuto. La nostra tenacia e la
nostra determinazione hanno vinto. Ricordiamo che domani 1 dicembre a
Cremona presso il CISVOL via S. Bernardo, 2 alle ore 17.30 faremo una
conferenza stampa in cui oltre a presentare l’iniziativa del 20 dicembre
a Bruxelles affronteremo in modo più approfondito alcuni aspetti di
queste ultime vicende.
L’ex
cava Retorto di Cappella Cantone (Cr), che la Regione Lombardia aveva
da poco autorizzato ad essere adibita a discarica di rifiuti di amianto,
è stata messa sotto sequestro nell’ambito di un’indagine che sapevamo
era in corso da tempo e che ha portato all’arresto, tra gli altri, del
vicepresidente del Consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani (PdL) e
di Giuseppe Rotondaro, coordinatore degli staff della direzione generale dell’ARPA Lombardia con l’accusa di
traffico di rifiuti illeciti e corruzione. Altri clamorosi sviluppi si
attendono nelle prossime ore e potrebbero essere coinvolti altri
politici anche locali. Tra gli arrestati pare ci sia anche
l’imprenditore
marito dell’ex ministro Gelmini.
Abbiamo
sempre denunciato l’intreccio tra malaffare e politica nella nostra
battaglia contro la discarica in questi quattro anni, lo abbiamo
sostenuto nell’esposto che abbiamo presentato alla Procura di Cremona
nel 2009, lo abbiamo ribadito agli inquirenti che ci hanno ascoltato e
con cui abbiamo collaborato.
Non
ci siamo mai rassegnati, abbiamo continuato a combattere con ogni mezzo
e ora abbiamo raggiunto un importante risultato nonostante che avevamo
come avversari non solo i pochi favorevoli alla discarica, ma anche
coloro i quali diffondevano a piene mani, fino a
ieri, rassegnazione e sfiducia per rendere ininfluente la nostra
battaglia, oltre all’assessore regionale alla partita, Daniele Belotti
(Lega), che voleva tapparci la bocca con una querela per diffamazione,
perché avevamo denunciato pericoli di infiltrazione della n’drangheta.
La
battaglia contro il malaffare e l’intreccio politica-n’drangheta per
noi non è affatto conclusa e continuerà finché non sarà fatta giustizia a
tutti i livelli e finché non avremo ottenuto la moratoria degli iter
autorizzativi di tutte le discariche di amianto e l’annullamento delle
autorizzazioni già concesse. Noi vogliamo che lo
smaltimento dell’amianto sia pianificato e programmato insieme ai
cittadini delle aree interessate e che non sia più fonte di profitti più
o meno leciti. Questo sarà possibile solo quando avremo la garanzia che
i controlli ambientali non siano più fatti dall’ARPA che è
un’emanazione diretta della giunta della Regione Lombardia, ma da un
organismo terzo, indipendente dai
partiti.
Le nostre posizioni saranno ribadite a Bruxelles il prossimo 20 dicembre
quando presenteremo la nostra petizione al Parlamento Europeo in
occasione della consegna delle migliaia di firme che abbiamo raccolto in
questo ultimo mese contro la discarica di amianto di Cappella Cantone
(CR).
Per
comprendere ancor meglio la vicenda di Cappella Cantone ricordiamo
brevemente ruoli e funzioni svolti in questi ultimi 15 anni da Franco
Nicoli Cristiani e da Giuseppe Rotondaro.
Franco Nicoli Cristiani
è stato assessore regionale in Lombardia all’ambiente e poi al
commercio, consigliere regionale dal 1995. E’ stato condannato in
appello per abuso di ufficio nell’inchiesta della discarica di Cerro
Maggiore, poi scagionato nel 2008 in Cassazione per insussistenza del
fatto. Quando è in pieno svolgimento la vicenda della
discarica di Cappella Cantone, il 13 gennaio 2009 diventa vice
coordinatore regionale e responsabile della macroarea di
Bergamo-Brescia-Mantova-Cremona per il PdL.
Giuseppe Rotondaro, geologo, è stato sempre all’interno di strutture regionali della Lombardia che si occupavano di ambiente. Dal
1997 è dirigente dell’ufficio e poi del servizio Protezione Ambientale e
Sicurezza Industriale della Direzione Generale Tutela Ambientale della
Regione Lombardia e dal 2001 direttore generale vicario di questa stessa
direzione generale. Dal 2008 è direttore centrale dell’ARPA Lombardia e
poi coordinatore delle funzioni di staff della direzione generale
dell’ARPA Lombardia. In base alla nuova normativa regionale le nomine
dei vertici dell’ARPA sono fatte direttamente dalla Giunta regionale e
non
c’è più il passaggio in Consiglio.
Ricordiamo di seguito i punti oscuri della vicenda che da sempre abbiamo denunciato nel nostro dossier, nei nostri comunicati e nei nostri volantini distribuiti a migliaia nei numerosi presidi di questi anni e nei nostri banchetti di questo ultimo mese per raccogliere le firme per la petizione al Parlamento Europeo e ricordiamo anche che la ditta che voleva gestire la discarica, la Locatelli, aveva dato in passato lavori in subappalto a ditte risultate poi infiltrate dalla n’drangheta (vedi il nostro comunicato dettagliato in http://cittadinicontroamianto.blogspot.com/2010/08/la-discarica-non-sha-da-fare-cappella.html)
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bene cosi'!
RispondiEliminaSIAMO DACCORDO , OK
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