No a carbone e biomasse
freno agli impianti
di Brindisi e Lecce
BARI - No alle emissioni di C02 (in cui primeggia la centrale Enel di Cerano) e a tutti i nuovi impianti (la centrale a biomasse di Cavallino) che disattendono le linee sulla riduzione delle emissioni imposte dal Pear (il Piano energetico ambientale regionale). Due gli ordini del giorno approvati ieri dal consiglio regionale. Il primo, bi-partisan (firmato da Michele Losappio, Angelo Disabato, Rocco Palese Salvatore Negro, Antonio Decaro, Davide Bellomo, Donato Pellegrino e Orazio Schiavone), parla della riduzione di Co2 in tutta la Puglia con particolare riferimento alla centrale di Cerano (Br), che è al primo posto in Italia con l’emissione di 13 milioni di tonnellate di Co2 (dati 2009), superiori alla quota stabilita dalla direttiva europea (10,4 milioni). Il secondo odg, a firma Antonio Maniglio(Pd) e Donato Pellegrino (Psi), chiede al Governo regionale un intervento deciso per bloccare l’insediamento della centrale a biomasse deliberata dal Comune di Cavallino (Le).
L’assessore all’ambiente Lorenzo Nicastro ha avvertito che sin dal 2008 la Regione ha in corso trattative per una riduzione della produzione energetica dal carbone ma, sinora, «non hanno portato ad alcun miglioramento». Per questo l’odg approvato «ci permette di agire con maggiore forza» con l’Enel. Per quanto riguarda l’impianto di Cavallino, l’assessore allo sviluppo economico Loredana Capone ha puntato l’indice sulle autorizzazioni rilasciate dal Comune e dalla Provincia di Lecce e annunciato che alla Conferenza di servizi del prossimo 16 dicembre il governo regionale tornerà a ribadire la sua contrarietà. «No allo scaricabarile» hanno replicato Antonio Barba, Andrea Caroppo, Erio Congedo, Roberto Marti e Mario Vadrucci (Pdl) votando a favore dell’odg.
I temi torneranno al centro di una seduta monotematica del consiglio regionale e di una Conferenza programmatica sull’energia, aperta anche alla partecipazione dei parlamentari pugliesi, annunciate da Onofrio Introna per venire incontro alle richieste dei consiglieri.«Si corona così un’iniziativa del gruppo Se» dice il capogruppo dei vendoliani Michele Losappio. Va oltre il capogruppo Pd Antonio Decaro, sollecitando la giunta a predisporre «la legge per introdurre l'obbligo di utilizzo della “filiera corta” al 100% nelle aree agricole e all'80% nelle aree industriali», che consentirebbe di ridurre i mega-impianti ed evitare l'utilizzo di biomasse provenienti da altre aree. «Dobbiamo favorire - aggiunge - gli impianti di co-generazione, ossia quelli capaci di produrre sia energia che calore».
Buone notizie, infine, da Taranto: la diossina emessa dall’Ilva - annuncia Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink - è scesa sotto il limite di 0,4 nanogrammi a metro cubo, come prevede il Pear.
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