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lunedì 10 giugno 2019

Venezia, manifesta No Grandi Navi


Venezia, manifesta No Grandi Navi

L'accesso a Piazza San Marco era stato vietato ai partecipanti del corteo. 
Ma intorno alle 20 almeno un migliaio di loro 
ha approfittato del cordone degli agenti che si era allentato. 

Venezia, manifesta No Grandi Navi

Adesso arriveranno le denunce, parola di prefetto. Ventidue anni dopo la presa del Campanile di San Marco da parte dei Serenissimi con il Leone marciano, le cui immagini fecero il giro del mondo con il Tanko che girava per la Piazza, come il panzer di una forza d’occupazione. Da allora era scattato il divieto. Ventidue anni dopo, altre bandiere hanno sventolato nel luogo proibito, interdetto a ogni manifestazione politica. Sono le bandiere dei No Grandi Navi che volevano esprimere lì il loro dissenso, una settimana dopo l’incidente del Canale della Giudecca, perché davanti a quella riva ogni giorno transitano i bestioni del mare carichi di turisti che fotografano un’incantevole Venezia dall’alto. E ogni nave che passa, lo fa “in deroga” al divieto del decreto Clini-Passera, che risale ormai al 2012. Sette anni di deroghe. Ma per un giorno ai No Navi la stessa deroga non era stata concessa per entrare nel salotto buono del capoluogo lagunare. Alla fine ce l’hanno fatta. Ma dal rappresentante del governo arriva l’annuncio di denunce a raffica, 
per non aver rispettato l’ordine, per aver violato l’accordo.

Venezia, manifesta No Grandi Navi

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Venezia, manifesta No Grandi Navi

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Venezia, manifesta No Grandi Navi

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Venezia, manifesta No Grandi Navi

Venezia, manifesta No Grandi Navi

Venezia, manifesta No Grandi Navi

Venezia, manifesta No Grandi Navi


Il serpentone variopinto, ma pacifico, a Santo Stefano ha deviato verso la prefettura, poi ha raggiunto San Moisè e, attraverso calle Vallaresso, la Riva degli Schiavoni, lungo il Bacino. Così è arrivato in un punto da loro considerato strategico e comunque soddisfacente, almeno per quanto riguardava la riuscita dell’adunata. “Volevamo andare lì, sotto Palazzo Ducale, perché lì transitano le Grandi Navi che umiliano ogni giorno Venezia”, ha spiegato Cacciari. Ma prendete qualche centinaio di no global e ragazzi dei centri sociali. Impossibile che non ne venga fuori un corpo a corpo feroce con i poliziotti schierati a sbarrare la via verso il Campanile e la Basilica. La Piazza ha tanti accessi. Un veneziano li conosce. E gli agenti non potevano chiedere i documenti a tutti, discriminando turisti e anti-navi. Così molti sono entrati in piazza alla spicciolata, portando le loro barriere. Ma era la testa del corteo che voleva raggiungere la “zona rossa”. Ce l’hanno fatta sul far della sera, poco prima delle 20. Almeno un migliaio di persone hanno approfittato del cordone delle divise che si era allentato. Missione compiuta, sotto gli occhi delle telecamere delle televisioni di mezzo mondo, cantando in coro: “Mai più, mai più navi. La laguna paura non ne ha”.

Venezia, manifesta No Grandi Navi

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Venezia, manifesta No Grandi Navi

Venezia, manifesta No Grandi Navi


Venezia, nuovo esposto dei comitati contro le grandi navi: 
“Regole violate da anni, bloccare il traffico”
Il prefetto Zappalorto, prima ha dichiarato: “La manifestazione è stata un successo, sia per loro che per le forze dell’ordine. È finita in riva degli Schiavoni come avevo prescritto e autorizzato. Poi, se un gruppo ha voluto andare a San Marco a farsi il selfie rompendo la legalità è un altro conto”. Quindi ha minacciato: “Se un gruppetto di antagonisti vuole infrangere la legge, come è nel loro dna, non è che li bastoniamo col manganello. 


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giovedì 6 giugno 2019

ISOLA DI PLASTICA NEL PACIFICO

Great Pacific Garbage Patch


Great Pacific Garbage Patch


ISOLA DI PLASTICA NEL PACIFICO, GRANDE TRE VOLTE LA FRANCIA




80mila tonnellate di frammenti in un’area grande tre volte la Francia: questa è la dimensione della Great Pacific Garbage Patch, l’atollo di rifiuti, 99,9% plastica, tra l’isola dei Caraibi e le Hawaii.  Ma anche in Italia un recente studio del CNR ha individuato una zuppa composta da frammenti più piccoli di 2 millimetri e densa come nessun altro vortice di rifiuti nel Mediterraneo occidentale.  Si trova a nord ovest dell’isola d’Elba, tra il corno della Corsica e la Capraia.

ISOLA DI PLASTICA NEL PACIFICO, GRANDE TRE VOLTE LA FRANCIA.
 ECCO I DATI SU SCIENTIFIC REPORTS

Isola di plastica. La grande isola di plastica del Pacifico sta diventando sempre più grande. La fondazione olandese Ocean Cleanup è tornata nella discarica oggi 16 volte più alta di quanto si pensasse fino a ieri. I dati su Scientific Reports.

La fondazione olandese Ocean Cleanup ha ripercorso l’isola del Pacifico contando 80mila tonnellate di frammenti in un’area grande tre volte la Francia. La massa della spazzatura, concentrata dalle correnti oceaniche, è 16 volte più alta rispetto a quanto si stimasse fino a ieri. Ci troviamo a metà strada tra due famose mete turistiche come la California e le Hawaii. Sono stati pubblicati su Scientific Reports i nuovi dati che parlano di una concentrazione di spazzatura che è passata dai 400 grammi per chilometro quadro degli anni ’70 a 1,23 kg nel 2015. Il 99,9% di questa spazzatura è plastica. Quasi la metà è formata da reti da pesca. Il resto è una quota dei 320 milioni di tonnellate di questo materiale prodotti ogni anno nel mondo.

Gli oggetti più grandi di circa 5 centimetri o più rappresentano il 53% della massa. Ma se consideriamo il numero dei frammenti, la maggior parte sono costituiti da microplastiche. L’ammasso di spezzatura contiene 1,8 trilioni di pezzi: 250 per ogni individuo del pianeta. E le 18 navi della Ocean Cleanup hanno dragato con le loro reti solo la superficie.Quando la plastica affonda o si degrada viene ingerita dai pesci o dal plankton ed entra nella catena alimentare. Ma buona parte di questa plastica resta ancora da determinare.


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"Una vera e propria “zuppa di plastica”, 
insieme a materiale organico di vario tipo, 
è quello che abbiamo trovato oggi nel Mar Tirreno, 
nella zona tra Elba-Corsica-Capraia all’interno del Santuario dei Cetacei...

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Italia: Mar Tirreno Scoperta isola di Plastica

Plastica, scoperta isola di rifiuti anche in Italia nel Mar Tirreno

Plastica, scoperta isola di rifiuti anche in Italia nel Mar Tirreno

A nord ovest dell’isola d’Elba, tra il corno della Corsica e la Capraia, è apparsa un’ isola di rifiuti di plastica composta da frammenti più piccoli di 2 millimetri. Una vera minaccia per  l’ecosistema dell’Arcipelago Toscano e non solo.



"Una vera e propria “zuppa di plastica”, insieme a materiale organico di vario tipo, è quello che abbiamo trovato oggi nel Mar Tirreno, nella zona tra Elba-Corsica-Capraia all’interno del Santuario dei Cetacei. Bottiglie, contenitori in polistirolo utilizzati nel settore della pesca, flaconi, buste e bicchieri di plastica… per lo più imballaggi che vengono usati per pochi minuti ma restano in mare per decenni, hanno accompagnato la nostra navigazione", dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia.

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#GreatPacificGarbagePatch
La fondazione olandese Ocean Cleanup ha ripercorso l’isola del Pacifico contando 80mila tonnellate di frammenti in un’area grande tre volte la Francia. La massa della spazzatura, concentrata dalle correnti oceaniche, è 16 volte più alta rispetto a quanto si stimasse fino a ieri...



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lunedì 3 giugno 2019

Pose d' AMORE per Stimolare il Punto G

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