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giovedì 1 ottobre 2009

NUCLEARE: APPELLO AMBIENTALISTA SPINGE LE REGIONI ALLA RIVOLTA

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poster canvas art riproduzione quadri
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NUCLEARE: APPELLO AMBIENTALISTA SPINGE LE REGIONI ALLA RIVOLTA

Cari cyberattivisti,
buone notizie dal fronte anti-nucleare! A seguito dell’appello rivolto l’11 settembre da Greenpeace, Legambiente e WWF ai Governatori e a tutti gli assessori competenti, Calabria, Toscana, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Umbria, Puglia, Campania e Basilicata hanno impugnato di fronte alla Corte Costituzionale la Legge 99/2009. Con questa legge, infatti, il Governo cerca di imporre la localizzazione delle centrali, schiacciando le competenze delle Regioni e ignorando le scelte dei cittadini.

Contro la delega nucleare al Governo si è scatenato un vero e proprio “effetto domino”. Una dopo l’altra le Regioni hanno alzato la voce. È quello che volevamo. Una valanga che ha travolto anche le cosiddette “regioni amiche”: nei Consigli Regionali di Sardegna, Veneto e Sicilia, governate dal centrodestra, si vede come la scelta nucleare ha messo in difficoltà la stessa maggioranza.

La Legge 99/2009 è molto pericolosa. Mette completamente fuori gioco le Regioni sulla localizzazione degli impianti nucleari per la produzione dell’energia elettrica, sugli impianti per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi o per lo smantellamento degli impianti nucleari. Tutto questo in contrasto con quanto stabilito dal Titolo V della Costituzione sui poteri concorrenti delle Regioni in materia di Governo del territorio e sul rispetto del principio di leale collaborazione.

Il nucleare è una fonte energetica insicura e costosa. La gestione a lungo termine delle scorie nucleari non è stata risolta da nessun paese e non c’è una tecnologia che non possa essere utilizzata anche per produrre materiali per le bombe atomiche.

Inoltre, il nucleare sottrae tempo e denaro allo sviluppo e utilizzo di fonti rinnovabili ed efficienza energetica. Alternative davvero sicure, energeticamente più rilevanti e con maggiore impatto occupazionale.

Ora che undici Regioni, ovvero il 56 per cento del territorio italiano, hanno detto formalmente “no” al nucleare, il nostro governo ha una sola scelta: fare marcia indietro!

Noi continueremo a batterci contro il nucleare. Speriamo e contiamo sul vostro coinvolgimento. È solo grazie al sostegno di singole persone come voi che abbiamo le risorse per portare avanti tutte le nostre campagne.







Grazie mille e a presto!

Giuseppe Onufrio
Direttore Esecutivo


PS: Spedisci questo messaggio a tutti i tuoi amici interessati a combattere il nucleare.
PS: Come saprai, Greenpeace è indipendente e realizza le sue campagne solo grazie all’aiuto di singole persone come te. Se non lo sei già, diventa un sostenitore di Greenpeace! Sostieni questa e altre campagne in difesa del pianeta


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