In 5 mesi -20% in Europa
La guerra al diesel tout court e un "effetto calendario" (i giorni lavorativi in meno) hanno fatto sì che, a maggio, le vendite di auto in Europa siano state piuttosto fiacche: +0,6%, dato che porta il consuntivo da gennaio a segnare una crescita del 2,2%. "La demonizzazione dei motori diesel - sottolinea Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) - porta al rinvio di sostituzioni ormai mature di auto con queste motorizzazioni; i tanti proprietari, infatti, continuano a prendere tempo allo scopo di valutare se acquistare ancora un veicolo a gasolio oppure orientarsi su altre alimentazioni". Gli "effetti annuncio", come nel caso della guerra al diesel, insieme alle incertezze politiche, da sempre sono i nemici peggiori di queste mercato.
Ecco allora la Germania registrare, in 5 mesi, un -21% nelle immatricolazioni di auto con questi motori, a fronte di un dato generale che ha visto il Paese scendere, in maggio, del 5,8%. Complessivamente, come ricorda l'Anfia, nei 5 maggiori mercati la domanda di vetture a gasolio è calata del 20%.
Male il diesel anche in Italia (-10,1% il mese scorso per questa alimentazione), rispetto a un mercato in retromarcia (-2,8%). Diesel giù anche in Francia (-16%).
Per questa tecnologia, dunque, è scattato l'allarme rosso: a prevalere, nonostante le notizie rassicuranti sulle unità di ultima generazione Euro6 con tutti gli step successivi, è un'informazione che mira a demolire tale alimentazione e che ha già costretto i costruttori a rivedere i piani strategici. C'è chi ha annunciato il rapido abbandono del diesel e chi - come Fca - la progressiva riduzione della produzione, con il risultato di riversare miliardi e miliardi di investimenti soprattutto nelle opzioni ibrido ed elettrico.
Per Fca, intanto, maggio ha visto le vendite stabili rispetto al 2017 (-0,2% dato dei 5 mesi negativo: -2,2%). Soffre il marchio Fiat (-11,1%) che in futuro sarà rappresentato solo dalle famiglie 500 e Panda, mentre Jeep consolida la leadership del gruppo (+101,3%); positiva anche Alfa Romeo (+12,2% a maggio). Con il vento in poppa è Psa Groupe (+57,8%), secondo costruttore europeo; ok anche i cugini francesi di Renault (+6,5%) e la galassia Volkswagen (+3,7%), con il marchio Seat, guidato dall'italiano Luca De Meo, in piena accelerazione: +25,3 per cento.
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