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Roma, Italia — Un Berlusconi di ghiaccio è apparso questa mattina al fianco delle statue dei grandi imperatori del passato nei Fori Imperiali a Roma. La statua di ghiaccio dovrebbe sciogliersi in circa quattro giorni, esattamente all'apertura del vertice delle Nazioni Unite sul clima di Copenhagen.
Si tratta di un omaggio al Presidente del Consiglio per la decisione di partecipare ai lavori del vertice di Copenhagen. Andare a Copenhagen è sicuramente una decisione positiva. Tuttavia, oltre a partecipare alle 'vetrine' internazionali, occorrerebbe perseguire politiche coerenti qui in Italia, politiche che al momento non ci sono.
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ROMA, FORI IMPERIALI: BERLUSCONI SI SCIOGLIE AL SOLE
Cari cyberattivisti,
un vero leader non si scioglie al sole! Eppure questo è quanto sta accadendo in questo momento a Silvio Berlusconi. Greenpeace ha posizionato stamattina una statua di ghiaccio, raffigurante il Presidente del Consiglio, al fianco delle statue dei grandi imperatori del passato nei Fori Imperiali a Roma.
La statua è un omaggio a Silvio Berlusconi, per la decisione di partecipare ai lavori del vertice delle Nazioni Unite sul clima di Copenhagen. Ma il suo ghiaccio si scioglie al sole – come quello dei poli a causa del riscaldamento globale – per effetto dell’inconsistenza della posizione italiana su un tema così importante come quello dei cambiamenti climatici.
La statua di ghiaccio dovrebbe sciogliersi in circa quattro giorni, esattamente all’apertura del vertice di Copenhagen, il prossimo 7 dicembre. Andare a Copenhagen è sicuramente una decisione positiva da parte di Berlusconi: tuttavia, oltre a partecipare alle ‘vetrine’ internazionali, occorrerebbe perseguire politiche coerenti qui in Italia, politiche che al momento non vediamo. Sul clima, Berlusconi rischia di essere dunque un leader che si scioglie.
Per l’occasione Greenpeace diffonde oggi il rapporto“Energy [R]evolution – Uno scenario energetico sostenibile per l’Italia”, il primo studio che mostra i potenziali di crescita delle fonti rinnovabili in Italia.
Secondo il rapporto, le fonti rinnovabili saranno in grado di coprire circa il 60% della domanda di energia primaria del Paese, riducendo le emissioni di gas serra del 71% al 2050, rispetto ai livelli del 1990. L’Italia continua, invece, in una folle politica di ritorno al nucleare e al carbone che impedirà di centrare gli obiettivi internazionali ed europei di riduzione delle emissioni di gas serra. Cosa che esporrà il Paese a nuove sanzioni, con costi per lo Stato e per i contribuenti.
link di riferimento:
http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/energy-revolution-italia
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