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martedì 25 settembre 2012

Mise la figlia a giocare con i gorilla



Mise la figlia a giocare con i gorilla: è polemica su video del 1990


Tansy Aspinall aveva solo 18 mesi quando nel 1990 il padre la introdusse all'interno di un gruppo di gorilla ospitati all'Howletts Wild Animal Park nel Kent, con cui la bambina giocò a lungo. Ora, dopo tanti anni, il video di quell'incontro, realizzato in un recinto ricoperto di fieno, è stato messo in rete,


Tiny Tansy Aspinall Meets The Gorillas 

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Tiny Tansy Aspinall Meets The Gorillas The Aspinall Foundation's flagship project remains the work we do to protect gorillas in the neighbouring countries of Congo and Gabon. The charity has released over 40 confiscated wild born gorillas, reintroduced 9 gorillas, born at the wild animal parks in Kent, back into the wild and celebrated 20 births since the projects were first established. Visit our website: http://www.aspinallfoundation.org
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pubblicato su youtube, perché Tansy Aspinall, che nel frattempo è diventata una giovane donna di ventidue anni, è la figlia di Damian Aspinall, presidente dell' "Aspinall Fundation", che si occupa di riportare in libertà i gorilla tenuti prigionieri negli zoo.


"Spero che le persone, vedendo queste immagini, si interessino per il lavoro che stiamo facendo con la nostra Fondazione e aiutino i gorilla allo stato selvatico", spiega Aspinall. Ma gran parte dell'attenzione che circonda il video girato 20 anni fa non riguarda tanto la vita e i problemi dei gorilla, ma la questione della sicurezza di una bambina che è stata messa a rischio dal proprio padre. Insomma, per molti, papà Damian non avrebbe mai dovuto lasciare che la piccola giocasse con i pericolosi e forzuti primati.

Su Aspinall, infatti, stano piovendo da ogni dove le accuse di essere stato un genitore irresponsabile: "è stato un miracolo che la bimba sia sopravvissuta" scrive un utente, mentre un altro paragona questo gesto allo scandalo di Michael Jackson che aveva mostrato suo figlio ai giornalisti sporgendolo attraverso la finestra. Eppure, il testo introduttivo del video sarebbe abbastanza chiaro: "Damian Aspinall mostra la sua completa fiducia nei più stretti cugini dell'uomo quando introduce sua figlia Tansy di18 mesi in un gruppo di gorilla in pericolo di estinzione. La Fondazione Aspinall ha bisogno di aiuto per finanziare il processo di reintroduzione dei gorilla nel loro habitat naturale in natura".

A dar ragione al padre, supportando la sua causa, è però la stessa Tansy che, intervistata da Good Morning America , racconta di non aver mai avuto paura dei gorilla: "non mi ricordo in particolare quel video, ma sicuramente ricordo che stavo spesso con gli animali e adoravo averli introno. Era come giocare con un altro fratello o una sorella, sul serio". Tansy li conosceva bene, era cresciuta con loro ed erano suoi amici.

Suo padre, dal canto suo, spiega ai detrattori perché l'incontro non fosse poi così pericoloso come può sembrare: "quando cresci con i gorilla fai parte della loro famiglia, sei uno di loro e non è per niente rischioso". Qualcuno, certamente, potrà non essere d'accordo, ma, a guardare il video, l'empatia che traspare da quel giocoso gruppo misto di primati lascia davvero a bocca aperta.


Di Roberta Ragni

Fonte: http://www.greenme.it/informarsi/animali/8570-mise-la-figlia-a-giocare-con-i-gorilla-e-polemica-su-video-del-1990 -


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venerdì 21 settembre 2012

Cerchi lavoro e vuoi unirti a Greenpeace


Cerchi lavoro e vuoi unirti a Greenpeace? Entra nel Dialogo Diretto. Come già saprai Greenpeace è un'organizzazione indipendente che non accetta finanziamenti da aziende e governi, ma solo donazioni da singoli cittadini. Per questo, da molti anni, i nostri frontliners scendono in strada per cercare ogni giorno nuovi sostenitori. È possibile che tu li abbia incontrati se vivi in una delle città dove siamo presenti con i nostri gruppi: Roma, Milano, Torino e Napoli o in giro per l'Italia presso fiere ed eventi. Per farti conoscere il Dialogo Diretto e spiegarti il nostro lavoro abbiamo girato un breve video. Il lavoro dei frontliners è importantissimo per avvicinare le persone alle nostre attività e per trovare il sostegno necessario a portarle avanti. Stiamo cercando persone che amino l'ambiente e abbiano voglia di mettersi in gioco per difenderlo!

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Cerchi lavoro? Entra nel nostro programma di dialogo diretto a Roma, Milano, Torino e Napoli. Invia la tua candidatura per questa posizione e lavorerai direttamente per Greenpeace. Le selezioni stanno per cominciare. Compila subito il form http://bit.ly/qiH2vj.



Ciao! Grazie per esserti interessato alla nostra offerta di lavoro, di seguito trovi il modulo per candidarti alla posizione di dialogatore. I dialogatori di Greenpeace lavorano in luoghi con forte affluenza, come piazze, centri commerciali, concerti e fiere a tema, con lo scopo di motivare le persone a sostenere i nostri progetti esclusivamente tramite una donazione regolare automatica.
Rispondi a tutte le domande e preparati a vivere un'esperienza lavorativa unica!


http://www.greenpeace.it/planet/dd/dd.php?utm_source=email&utm_medium=email&utm_campaign=email_gp_ita
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mercoledì 19 settembre 2012

LIBRI: Guide al consumo responsabile Slow Food

Cosa fa Slow Food

Slow Food attraverso la sua rete di persone attive sul territorio locale, nazionale e internazionale:

  • coordina e realizza progetti di ricerca, catalogazione e promozione per la salvaguardia della biodiversità alimentare
  • promuove iniziative per lo sviluppo di forme di agricoltura ecocompatibile;
  • preserva e valorizza l'identità storico-culturale di un territorio specifico, cui si lega una particolare produzione, in particolare attraverso l'istituzione di Presìdi per la difesa della biodiversità;
  • sviluppa relazioni, attività e iniziative con e fra le comunità del cibo, formate da tutti i soggetti che operano nel settore della produzione e della trasformazione del cibo;
  • favorisce la riduzione della filiera distributiva, il rapporto diretto tra produttore e coproduttore, e l'organizzazione di attività di turismo enogastronomico;
  • promuove, organizza, gestisce e partecipa ad attività educative anche nel campo della scuola e dell'università attraverso progetti di ricerca, coordinamento, formazione e aggiornamento, finalizzati a una piena attuazione del diritto allo studio, all'educazione alla salute, all'educazione sensoriale e del gusto, allo sviluppo di una corretta cultura alimentare;
  • propone e organizza programmi di cultura alimentare e sensoriale diretti ai soci, a tutti i cittadini e agli operatori del settore enogastronomico, per una più diffusa conoscenza delle radici storiche e dei processi produttivi in tutti i settori merceologici;
  • stimola iniziative tese al miglioramento dell'alimentazione quotidiana, anche rispetto alle forme di ristorazione collettiva.
  • pubblica guide, saggi, una rivista associativa

. Slow Food .
le guide QUI
LIBRI: Guide al consumo responsabile Slow Food: Sette guide, sulla carne, sul pesce e l'acquacoltura, sui legumi, su cibo e salute, su scelte alimentari e cambiamenti climatici e su...

- Slow Food -

martedì 18 settembre 2012

Seat Pagine Gialle : cerca collaboratori

Lavora con noi
Posizioni aperte in Seat PG

I candidati interessati di entrambi i sessi, possono inviare via e-mail il loro curriculum vitae con inclusa l'autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi del D.L.196/2003 
Agente Merchant
per il canale nazionale Piccole e Medie Imprese
Seat Pg cerca giovani dinamici, intraprendenti e desiderosi di crescere professionalmente attraverso il migliore percorso formativo del settore, per potenziare la Forza Vendita Merchant.
Il candidato Agente Merchant ideale ha i seguenti requisiti:
  • ha un'età compresa tra 21 e 26 anni
  • ha maturato esperienza di almeno un anno nella vendita di servizi per le imprese
  • è dotato di forte ambizione e spiccata motivazione alla crescita professionale
  • ha buona familiarità col PC, conosce e utilizza gli applicativi del pacchetto Office
  • è automunito
  • studi: Diploma
Agente Professional
per il canale nazionale Piccole e Medie Imprese
Seat Pg cerca giovani imprenditori, con comprovata esperienza nel settore, e desiderosi di ampliare le proprie prospettive e di crescere professionalmente ed economicamente in un ambiente sfidante e stimolante come quello della vendita Professional.
Il candidato Agente Professional ideale ha i seguenti requisiti:
  • ha un'età compresa tra i 28 e i 45 anni
  • ha maturato un'esperienza consolidata (2/3 anni almeno) nella vendita di servizi alle imprese e ad aziende modernamente strutturate, e al passo con la sfida costante del mercato di oggi
  • è dotato di forte spitiro imprenditoriale e incisività commerciale
  • ha una spiccata motivazione alla crescita professionale
  • ha buona familiarità col PC, conosce e utilizza gli applicativi del pacchetto Office
  • è automunito
  • studi: titolo preferenziale Laurea in discipline economiche/commerciali
Agente Web Consultant per il canale nazionale Piccole e Medie Imprese
Seat PG cerca giovani motivati, intraprendenti, e stimolati dalla multimedialità e dal web, pronti a cogliere tutte le opportunità commerciali e le sfide che offre questo affascinante settore.
Il candidato Agente Media Consultant ideale ha i seguenti requisiti:
  • ha un'età superiore ai 25 anni
  • ha maturato un'esperienza di almeno 2 anni nel settore Internet o Web Agency
  • ha una buona conoscenza della tecnologia per motori di ricerca e analisi dei dati di consultazione: Web Analytics, Adwords, Adsense, programmazione html, CMS, sviluppo di siti ed applicazioni correlate al Web, pacchetto Office
  • possiede spiccate capacità di relazione con i clienti e con gli agenti di cui sarà supporto attivo
  • ha una buona conoscenza della lingua inglese
  • studi: Diploma requisito minimo


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Greenpeace: cancellati piani di trivellazione in Artico


Ciao ,

da più di sei mesi stiamo chiedendo a Shell di stare lontano dall'Artico. L'abbiamo fatto occupando le sue piattaforme in mezzo al mare, facendo visita alle sue stazioni di benzina in tutta Europa e soprattutto grazie alla partecipazione di migliaia di cyberattivisti come te che da tutto il mondo hanno firmato suwww.SaveTheArctic.org.

Abbiamo appena vinto: la compagnia petrolifera ha annunciato di aver cancellato i suoi piani di trivellazione in Artico di quest'anno.

Dopo 7 anni e quasi 5 miliardi di dollari investiti, Shell torna a casa a mani vuote. Unico "guadagno": reputazione rovinata e una serie di incidenti sulla sicurezza. Questo è un grande passo avanti ma è solo il primo. Per salvare l'Artico dobbiamo trasformarlo in un santuario globale dove le perforazioni petrolifere siano vietate.

A chiederlo su www.SaveTheArctic.org siamo quasi in due milioni. Se hai già firmato oggi festeggia con noi questo successo. Se ancora non l'hai fatto è il momento giusto per unirti al movimento globale per proteggere il Polo Nord. Per sempre.
PS: Il nostro lavoro a Greenpeace è possibile solo grazie al sostegno dei nostri donatori. Non riceviamo finanziamenti da partiti politici, governi o aziende e dipendiamo solo dall'impegno verso l'ambiente delle persone come te. Sostienici!
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domenica 16 settembre 2012

BLOG DI CIPIRI: MONTI: DICHIARA ILLEGALE L'AGRICOLTURA A KM 0

MONTI: DICHIARA ILLEGALE L'AGRICOLTURA A KM 0


"CHI CONTROLLA IL PETROLIO CONTROLLA LE NAZIONI, CHI CONTROLLA IL CIBO CONTROLLA IL POPOLO" Henry Kissinger membro portante del gruppo Bilderberg come...MARIO MONTI CHE DICHIARA ILLEGALE L'AGRICOLTURA A KM 0, ADDIO SOVRANITA' ALIMENTARE.  leggi tutto qui...
BLOG DI CIPIRI: MONTI: DICHIARA ILLEGALE L'AGRICOLTURA A KM 0: "CHI CONTROLLA IL PETROLIO CONTROLLA LE NAZIONI, CHI CONTROLLA IL CIBO CONTROLLA IL POPOLO" Henry Kissinger membro portante del gruppo...

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SITI ITALIANI A RISCHIO TUMORE


L'ELENCO COMPLETO DEI 44 SITI ITALIANI A RISCHIO TUMORE PER I RESIDENTI 44 zone contaminate sparse in tutta la penisola italiana. I SITI A RISCHIO TUMORE - Si chiamano Sin (Siti d’interesse nazionale) e sono stati mappati nell’ambito del Progetto Sentieri, acronimo che sta per Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento. L’elenco completo
dei siti è uscito in allegato all’ultimo numero della rivista «Epidemiologia e Prevenzione», pubblicata dall’Associazione italiana di epidemiologia, e vi hanno lavorato esperti dell’Istituto superiore di sanità, della sede di Roma dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Università La Sapienza. Nel nostro Paese dal 1978 al 2003 circa un milione di residenti si sono ammalati di cancro e di questi la metà è morto. Le statistiche, fornite dall’Associazione italiana registro tumori (Airtum), sono state il punto di partenza per un convegno che si è tenuto il 16 marzo a Catanzaro e che è stato organizzato dall’Arpacal. 5% DI CASI IN PIU’ - Dei 44 Sin, di cui Ilsussidiario.net è in grado di pubblicare in anteprima esclusiva on-line l’elenco completo, 15 si trovano al sud, 21 al nord e otto al centro e i residenti a rischio sono in tutto 5 milioni e mezzo. Nel corso del convegno il dirigente dell’Istituto superiore di sanità, Pietro Comba, ha osservato: «Sul rapporto tra ambiente e malattie tumorali esistono più filoni di studio. Ma qual è la percentuale di casi di tumore che non si verificherebbero in assenza di esposizione al rischio e che è prevenibile attraverso il risanamento ambientale? Oggi l’inquinamento delle matrici aria, acqua e suolo è associato a circa il 5% dei casi totali di tumore. Seguendo nel tempo dei campioni della popolazione è possibile individuare rischi specifici associati a esposizioni comuni».

CANCRO E STRADE TRAFFICATE - E ha aggiunto l’epidemiologo: «Per esempio attraverso l’Airtum, l’Italia partecipa al progetto europeo che consiste nel seguire 1.500 volontari di diversi Paesi mettendo in relazione stili di vita e abitudini alimentari con l’incidenza dei tumori». Per Comba inoltre la ricerca ha permesso di «misurare un aumento di circa il 50% del rischio di cancro polmonare per i non fumatori correlato alla residenza in prossimità di strade di grande traffico». Roberta Pirastu, epidemiologo dell’Istituto superiore di sanità, ha a sua volta osservato: «Per quanto riguarda tutti i tumori e, in particolare, i tumori a trachea, bronchi e polmoni, è stata fornita una valutazione di inadeguata e limitata evidenza dell’associazione causale tra tutti i tumori e la residenza nei Sin dove erano presenti dei petrolchimici. Questa evidenza dell’azione causale è limitata per lo stesso petrolchimico e i tumori». TASSO DI MORTALITA’ NEI SIN - Ma ha proseguito la ricercatrice: «Il tasso di mortalità per tutte le cause in 27 Sin per gli uomini e in 24 Sin per le donne è superiore alla media italiana. Mentre il tasso di mortalità causato da tutti i tipi di tumore è superiore alla media regionale in 28 Sin per gli uomini e in 21 Sin per le donne. Nei 44 Sin si sono verificati 10mila decessi per tutte cause e 4mila per tutti i tumori in eccesso rispetto ai riferimenti regionali. E’ una prima conferma del fatto che questi 44 Sin realmente rispondevano a un criterio di rischio sanitario esistente». TRATTO DA Eco(R)esistenza


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venerdì 14 settembre 2012

PETIZIONE POPOLARE PER L’ABOLIZIONE DELLA CACCIA



PETIZIONE POPOLARE 
PER L’ABOLIZIONE DELLA CACCIA IN ITALIA E L’IMMEDIATA SOSPENSIONE DELLA STAGIONE VENATORIA

Ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.

Ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.

Io sottoscritto, Cittadino Italiano, tenuto conto che:
- La caccia rappresenta una forma di violenza, sfruttamento e prevaricazione nei confronti di milioni di animali selvatici, barbaramente uccisi o feriti ed un elemento di grave disturbo per numerose specie protette ed in via di estinzione;
- L'attività venatoria è fonte di grave inquinamento a causa delle migliaia di tonnellate di piombo depositate nell'ambiente ed un pericolo per tutti i fruitori di aree verdi e boschi, che rischiano di finire impallinati, come puntualmente accade ogni anno, con decine di drammatici episodi, che vedono come vittime innocenti podisti, raccoglitori di funghi, semplici appassionati di natura;
- Ai cacciatori è consentito di entrare senza permesso nelle proprietà private, rappresentando una violazione del principio di uguaglianza dei cittadini;
- La maggioranza degli Italiani è nettamente contraria a questa pratica: ben il 79% dei cittadini considera infatti la caccia una crudeltà da vietare o da regolare più rigidamente. Spesso, inoltre, a livello locale la situazione viene peggiorata da deroghe concesse da governi legati alle lobby di armieri e cacciatori, che estendono la caccia sia per quanto concerne le specie cacciabili, che i periodi di caccia;
- In tale contesto, la procedura di infrazione comunitaria avviata nel 2006 nei confronti del nostro Paese per le ripetute violazioni in materia prevede, quale estrema azione, sanzioni all'Italia che possono arrivare a ben 300.000 Euro al giorno, cifra che graverebbe sulle spalle di tutti i contribuenti italiani, per di più in un momento di grave crisi economica;
- Per quanto concerne la stagione 2012-2013, la situazione appare aggravata a causa della lunga siccità e dei numerosissimi incendi, che hanno causato la morte di migliaia di animali e la distruzione di habitat estremamente importanti per la loro sopravvivenza. In tale contesto l'apertura della stagione venatoria rappresenterebbe il colpo di grazia per milioni di animali in gravissima difficoltà.
Alla luce di quanto sopra premesso, io sottoscritto, chiedo:
- la proclamazione dello stato di calamità naturale, con immediata sospensione della stagione venatoria;
- l'abolizione totale della caccia in Italia, in quanto pratica barbara ed anacronistica.

PER FIRMARE QUI
http://verdi.it/stopcaccia.html?view=form

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venerdì 7 settembre 2012

Anno delle foreste più minacciate del pianeta


In occasione dell’Anno delle foreste, l’associazione Conservation international ha steso una lista delle foreste più ricche di specie e più minacciate del pianeta. Queste distese sono anche 10 hotspot di biodiversità, punti cioè dove il numero di specie animali e vegetali e le loro interazioni sono particolarmente elevate. A parte un paio di casi, quasi tutte queste foreste sono nei Paesi tropicali sia in Asia sia in Africa sia nell’America meridionale. Ogni hotspot ha le sue caratteristiche peculiari e le sue specie presenti, spesso endemiche e rarissime.

- Indo-Birmania (Asia-Pacifico) VEGETAZIONE PREDOMINANTE Foreste umide tropicali PERCENTUALE RIMANENTE 5% Attenti dal (pesce) gatto Le foreste attorno al bacino del fiume Mekong e al lago Tonle Sap sono fondamentali per la sopravvivenza delle popolazioni locali e di innumerevoli specie di animali e vegetali, come il pesce gatto gigante del Mekong (Pangasianodon gigas). Le foreste e le paludi sono distrutte per far posto a risaie, sui fiumi si costruiscono dighe e anche le foreste di mangrovie costiere sono distrutte per la creazione di allevamenti di gamberetti.

- Nuova Caledonia (Asia-Pacifico) VEGETAZIONE PREDOMINANTE Foresta umida tropicale PERCENTUALE RIMANENTE 5%
Uno degli hotspot più piccoli del mondo, la Nuova Caledonia è un gruppo di isole 1200 chilometri a est dell’Australia. Grazie al suo isolamento, la foresta ha un gran numero di piante endemiche e particolari. Per esempio ci sono almeno cinque generi vegetali che vivono solo qua, l’unica conifera parassita e quasi due terzi di specie di araucaria, tutte endemiche. Nelle foreste vive il kagu (Rhynochetos jubatus), un uccello praticamente incapace di volare. Unico rappresentante della sua famiglia, è minacciato dalle miniere e dall’attività forestale.

- Isole della Sonda (Asia-Pacifico) VEGETAZIONE PREDOMINANTE Foreste umide tropicali PERCENTUALE RIMANENTE 7%
Sono circa 1700 isole dell’arcipelago indomalese, che comprende due tra le più grandi isole del mondo, Borneo e Sumatra. La ricchezza forestale straordinaria, con migliaia di specie endemiche e carismatiche come la tigre, l’orango e i rinoceronti di Giava e Sumatra, si contrappone alla distruzione della foresta da parte delle compagnie forestali per il legname e la coltivazione di palma da olio, e il commercio di specie rare per la medicina tradizionale orientale.

- Filippine (Asia-Pacifico) VEGETAZIONE PREDOMINANTE Foreste umide tropicali PERCENTUALE RIMANENTE 7%
L’arcipelago, formato da 7100 isole, ospita ancora frammenti di foresta tropicale sparsi su tutte le isole, con oltre 6.000 specie di piante e molti animali endemici e particolari, come l’aquila delle Filippine (Pithecophaga jeffery), una delle aquile più grandi del mondo.
Particolarmente elevata è la biodiversità degli anfibi, con specie molto peculiari come la rana volante. I pericoli più gravi vengono dallo straordinario aumento di popolazione e dall’attività di abbattimento e raccolta del legname.


- Foresta atlantica (Sud America) VEGETAZIONE PREDOMINANTE Foreste umide tropicali PERCENTUALE RIMANENTE 8%
Distinta dalla foresta amazzonica, la foresta atlantica brasiliana è ancora più ricca di endemismi e molto più minacciata. Nell’8% rimanente vivono molte specie di piccole scimmie e alcuni uccelli rarissimi, che sopravvivono in pochi frammenti rimanenti. Oltre 20.000 specie di piante, il 40% delle quali è endemico, costruisce una foresta estremamente ricca, che però le piantagioni da canna da zucchero e la necessità di territorio per la popolazione in aumento sta riducendo sempre più.

- Montagne del sud-est della Cina (Asia-Pacifico) VEGETAZIONE PREDOMINANTE Foresta temperata di conifere PERCENTUALE RIMANENTE 8%
Le foreste temperate sono la dimora di alcune specie carismatiche, come il panda comune e quello rosso, e di numerose specie di conifere e latifoglie. Nonostante sia un importantissimo serbatoio per le acque di alcuni fra i più grandi fiumi cinesi, come lo Yangtze, il governo cinese, con grandi opere come la diga delle Tre Gole, e l’abbattimento illegale stanno mettendo a dura prova l’intero comprensorio.
Nella maggior parte dei fiumi principali sono inoltre progettate altre dighe grandi o piccole, necessarie per l’enorme fame di energia della nazione asiatica.

- Provincia floristica della California (Nord America) VEGETAZIONE PREDOMINANTE Foreste umide tropicali PERCENTUALE RIMANENTE 10%
La foresta californiana è un bioma vegetale di clima mediterraneo, quindi evoluto per sopportare il fuoco. In questo ambiente, che va dalla California agli stati del Nord Ovest degli Stati Uniti, vivono le più grandi specie vegetali terrestri, le sequoie, e i pochi esemplari rimasti di uno dei più grandi uccelli esistenti, il condor della California. L’espansione senza limiti delle città e dell’agricoltura industriale sono le minacce più grandi per questo ecosistema, l’unico presente in un Paese industrializzato.

- Foresta costiera dell’Africa orientale (Africa) VEGETAZIONE PREDOMINANTE Foreste umide tropicali PERCENTUALE RIMANENTE 10%
Una delle formazioni forestali più frammentate e minacciate del globo, questa foresta costiera ospita almeno tre specie di scimmie endemiche che non erano cacciate dagli abitanti prima dell’arrivo di alcuni immigrati. Il suolo dove cresce questa foresta è particolarmente povero, e quindi l’agricoltura di sussistenza deve continuamente abbattere altri alberi per continuare a mantenere una produzione sufficiente alla sopravvivenza della popolazione.

- Madagascar & isole dell’Oceano Indiano (Africa) VEGETAZIONE PREDOMINANTE Foreste umide tropicali PERCENTUALE RIMANENTE 10%
Nonostante la vicinanza con l’Africa, la percentuale di specie endemiche presenti nel Madagascar è elevatissima, per il continuo isolamento di questa grande isola. Baobab, camaleonti e lemuri (oltre 50 specie) sono tra le specie più famose presenti nell’isola. L’abbattimento della foresta primaria è, per le poverissime popolazioni presenti, l’unico modo per sopravvivere alla fame, e anche le zone protette sono continuamente minacciate dai boscaioli che esportano illegalmente specie rarissime e preziose, come il palissandro.

- Foresta afromontana orientale (Africa) VEGETAZIONE PREDOMINANTE Foresta di latifoglie umida subtropicale cespuglieto e prateria montane PERCENTUALE RIMANENTE 11%
Sparse dall’Arabia saudita a nord allo Zimbabwe a sud, le foreste afromontane hanno tutte una flora molto simile, e particolare, con le specie del genere Podocarpus tra le più diffuse.
La foresta dell’Albertine Rift (presenti in Ruanda, Burundi, Repubblica del Congo e Uganda) sono tra le più ricche di specie dell’intera Africa, e moltissime di esse devono ancora essere scoperte.
All’intero della regione, ci sono alcuni laghi relativamente giovani in cui l’evoluzione ha creato una quantità altissima di pesci endemici (617 specie), in particolare tra i ciclidi. Come nella maggior parte delle foreste tropicali, i pericoli maggiori derivano dall’aumento di popolazione e la conseguente espansione delle attività agricole di sussistenza.

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